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Figure metriche

Spiegazione ed esempi

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Le figure metriche condizionano il computo sillabico nella scansione in sillabe del verso poetico.



Quali sono le figure metriche?

Le figure metriche sono: la sinalefe, la dialefe, la sineresi e la dieresi.


La loro differenza fondamentale consiste nel fatto che:

  • sinalefe e dialefe intervengono sulla sillabazione tra due parole contigue di uno stesso verso;
  • sineresi e dieresi intervengono sulla sillabazione all’interno di una parola.


SINALEFE

(synaléipho – greco = metto insieme)


La sinalefe - detta anche elisione è una figura metrica di fusione, unione → La sinalefe riguarda vocali di fine e inizio parola, ovvero: la vocale finale di una parola si fonde con la vocale iniziale della parola successiva.


Con la sinalefe due sillabe grammaticali formano una sola sillaba metrica, per es.:

Noi leggiavamo un giorno per diletto - (Dante, Inferno, Canto V)

 → mo/un vanno calcolate come una sola sillaba. Il verso risulta quindi di 11 sillabe metriche e non 12 grammaticali.


Sillabazione 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
grammaticale Noi leg gia va mo un gior no per di per di
metrica Noi leg gia va mo un gior no per di per di


Voi ch’ascoltate in rime sparse il suono - (F. Petrarca, Voi ch’ascoltate in rime sparse il suono, v.1)

 → te/in e se/il vanno unite a formare delle sillabe. Il verso risulta quindi di 11 sillabe metriche e non 13 grammaticali.


Sillabazione 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13
grammaticale Voi ch'as col ta te in ri me spar se il suo no
metrica Voi ch'as col ta te in ri me spar se il suo no


Tu non altro che il canto avrai del figlio - (U. Foscolo, A Zacinto, v.12)

 → che/il e to/a vanno unite a formare delle sillabe. Il verso risulta quindi di 11 sillabe metriche e non 13 grammaticali.


Sillabazione 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13
grammaticale Tu non al tro che il can to a vrai del fi glio
metrica Tu non al tro che il can to a vrai del fi glio




DIALEFE

(dialéipho – greco = separo)


La dialefefigura metrica di separazione – fenomeno contrario rispetto alla sinalefe à la vocale finale di una parola è tenuta distinta dalla vocale iniziale della parola successiva.


La dialefe si ha quando la prima o ambedue le vocali sono accentate (così, perché, sé, ecc.) oppure quando una delle due è un monosillabo, per es.:

E tu che se’ costì anima viva - (Dante, Inferno, Canto III)

 → l’accento sulla ì di costì impedisce che si applichi la sinalefe con la parola successiva (con la a di anima), stì/a non si fondono ma vanno calcolate come due sillabe.


1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11
E tu che se' co stì a ni ma vi va


SINERESI

(synairesis – greco = prendere insieme)


La sinèresifigura metrica di unione à due vocali contigue della stessa parola, appartenenti a sillabe diverse, vengono considerate come una sola sillaba metrica, es.


Ed erra l’armonia per questa valle - (Leopardi, Il passero solitario, v. 4)

 → ni/a vanno calcolate come una sola sillaba, anche se secondo le regole grammaticali il termine armonia andrebbe suddiviso in 4 sillabe (ar-mo-ni-a).


Sillabazione 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
grammaticale Ed er ra l'ar mo ni a per que sta val le
metrica Ed er ra l'ar mo ni a per que sta val le


DIERESI

(diaresis – greco = separare)


La dièresifigura metrica di separazione à è l’opposto della sinèresi, due vocali contigue della stessa parola vengono separate in due sillabe diverse. La dieresi spesso si indica con doppi puntini sovrapposti alla prima vocale. Es.


Dolce color d’orïental zaffiro - (Dante, Purgatorio, Canto I)

 → ï/en vanno calcolate come due sillabe.


1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11
Dol ce co lor d'or ï en tal zaf fi ro


§§§§§§§§§§§§§§



Se una parola termina per due o più vocali (es. mio, miei, via, vie, pio, ecc.) la sillabazione dipende dalla loro posizione:


e forse del mio dir poco ti cale - (Leopardi, Canto notturno di un pastore errante dell’Asia, v.60)

 → se le vocali sono all’interno del verso sono soggette alla sineresi e quindi formano una sillaba sola:


1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11
e for se dellmio dir po co ti ca le

 → mio va calcolato come una sola sillaba.



e riposato dalla lunga vïa - (Dante, Purgatorio, Canto V)

 → se invece le vocali sono alla fine del verso si comportano come con la dieresi, formando due sillabe:


1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11
e ri po sa to dal la lun ga a

 → vïa va calcolato come composto da due sillabe.



Le licenze poetiche

I poeti ricorrono inoltre ad altre strategie linguistiche, le cosiddette licenze poetiche, per poter variare la scansione in sillabe delle parole in modo da adattare il verso alle esigenze strutturali del componimento poetico:

  • aggiungendo una sillaba:
    • ad inizio di una parola → discoperto anziché scoperto (pròtesi);
    • nel mezzo di una parola → similemente anziché similmente (epèntesi);
    • alla fine di una parola → fue anziché fu (epìtesi).
  • togliendo una sillaba:
    • ad inizio di una parola → verno anziché inverno (afèresi);
    • nel mezzo di una parola → opre anziché opere (sincope);
    • alla fine di una parola → polve anziché polvere (apòcope).


Altre licenze poetiche si realizzano attraverso la:

  • Sostituzione di una vocale o una consonante:
    • lome anziché lume – savere anziché sapere (antìtesi fonetica);
  • Trasposizione di una lettera:
    • dipigne anziché dipinge (metàtesi).










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