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Letteratura

Endecasillabo

Spiegazione ed esempi

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L’endecasillabo deriva dal decasillabo francese e provenzale ed è il tipo di verso più diffuso nella poesia italiana, usato da Dante per comporre la Divina Commedia.


Il suo nome discende dal greco (éndeka = undici) per il fatto di essere prevalentemente scomponibile in undici sillabe metriche e la sua caratteristica è di avere come ultima sillaba accentata (tonica) la decima.



Accento sulla decima sillaba metrica

Il concetto fondamentale di cui tener conto per individuare il verso endecasillabo è l’accento sulla decima sillaba metrica.


Per esempio, il primo verso della Divina Commedia recita:


Nel mezzo del cammin di nostra vìta



1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11
Nel mez zo del cam min di no stra ta

Nota bene: l’ultimo accento cade sulla prima sillaba del termine vìta, che è la decima sillaba, mentre la sillaba ta rappresenta la undicesima.



Endecasillabo di 11 sillabe


Poiché la lingua italiana è costituita principalmente da parole piane (parola piana quando l’accento cade sulla penultima sillaba – es: amánte), l’endecasillabo più diffuso è l’endecasillabo piano che conta esattamente 11 sillabe metriche, esempio:

mi ritrovai per una selva oscura (Dante – Inferno, I – v. 2)

oscùra parola piana con accento su scù


1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11
Mi ri tro vai per u na sel va o scù ra

Sinalefe

Accento




Endecasillabo di 10 o 12 sillabe


Esistono anche endecasillabi che hanno 10 o 12 sillabe metriche. Ciò si verifica quando l’accento cade sull’ultima o sulla terzultima sillaba, cioè quando i versi si concludono con parole tronche o sdrucciole che generano endecasillabi tronchi o sdruccioli, con le seguenti caratteristiche:


  • endecasillabo tronco (quando termina con parola tronca l’accento cade sull’ultima sillaba – es: virtù), esempio:
Ciò che ‘n grembo a Benaco star non può (Dante, Inferno, XX, v. 74)

può parola tronca con accento sulla ò il verso è composto di 10 sillabe metriche di cui l’ultima è accentata.


1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
Ciò che'n grem bo a Be na co star non può

Sinalefe

Accento


  • endecasillabo sdrucciolo (quando termina con parola sdrucciola l’accento cade sulla terzultima sillaba – es. móbile), esempio:
Seguendo il cielo sempre fu dubile (Dante, Paradiso, XXVI, v.129)

duràbile parola sdrucciola con accento su il verso è composto di 12 sillabe metriche di cui l’ultima accentata è la terzultima ed è seguita da altre due sillabe.


1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
Se guen do il cie lo sem pre fu du bi le

Sinalefe

Accento


Partendo quindi dall’asserzione che l’accento sulla decima sillaba metrica è indispensabile, possono mutare invece il numero delle sillabe, come è il caso con gli endecasillabi tronchi e sdruccioli.




Posizioni degli altri accenti


Molto importanti sono anche le posizioni degli altri accenti interni al verso.

In base agli altri accenti l’endecasillabo può essere:

  • endecasillabo a minore → quando ha un accento fisso anche sulla quarta sillaba, esempio:
Quel giorno più non vi leggemmo avànte (Dante, Inferno, Canto V, v.138)

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11
Quel gior no più non vi leg gem mo avàn te

Accento

Accento


  • endecasillabo a majore → quando ha un accento fisso anche sulla sesta sillaba, esempio:
o La bocca mi baciò tutto tremànte (Dante, Inferno, Canto V, v.136)

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11
La boc ca mi ba ciò tut to tre màn te

Accento

Accento












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