Definizione:
L’adynaton è una figura retorica di pensiero.
L’adynaton consiste nella formulazione di una ipotesi impossibile attraverso il confronto con la realizzazione di un altro fatto assolutamente impossibile. Si tratta di un ragionamento per assurdo per dimostrare l'assoluta irrealizzabilità di un evento attraverso la constatazione della maggiore probabilità che ne accada un altro assolutamente impossibile.
Implica l’utilizzo di una perifrasi a carattere iperbolico e paradossale.
Deriva dal greco adynaton e significa "cosa impossibile".
Uso nel linguaggio comune:
Si usa anche nel linguaggio comune, quando per esempio si afferma:
- "Cascasse il mondo, non tornerei mai più da lei", considerato che è impossibile che il mondo precipiti, così è impossibile che io torni da lei.
- Oppure : "Non lo dimenticherò, campassi mille anni", considerato che è impossibile che io viva mille anni, così è impossibile che io lo dimentichi.
L’adynaton viene utilizzato per dare maggiore forza a una frase che detta senza la citazione della irrealizzabilità nella supposizione di confronto, non avrebbe la stessa efficacia.
Esempi letterari di Adynaton:
Gli esempi tratti da testi e poesie famose sono il modo migliore per comprendere pienamente il significato dell'adynaton e perché viene utilizzata.
(Vangelo Matteo, X, 25)
Questa affermazione delle Sacre Scritture fa uso di un adynaton per dare forza al concetto cristiano che chi vive per la ricchezza, intesa come fine a se stessa e scopo ultimo della vita, possa mai accedere al paradiso. Come è impossibile che un cammello passi nella cruna di un ago, tanto più è impossibile che un ricco vada in paradiso.
l’abere d’esto secolo tut[t]o quanto asembrare:
avere me non pòteri a esto monno;..."
(Cieli d’Alcamo, Rosa fresca aulentissima, vv.7/9)
Nella schermaglia amorosa tra Madonna e Amante, la donna afferma che anche se egli riuscisse a fare cose impossibili come: arare il mare, seminare i venti e radunare tutte le ricchezze di questo mondo, ella comunque non si concederà.
vedrem ghiacciare il foco, arder la neve..."
(F. Petrarca, Giovane donna sotto verde lauro, vv.9-10)
In questi versi di Francesco Petrarca, l’impossibilità che il poeta trovi finalmente pace dai tormenti amorosi, non è dichiarata in modo diretto, ma espressa con un adynaton, e il poeta confessa un turbamento che potrà sparire solo quando ghiaccerà il fuoco e brucerà la neve; quindi, mai.
(Cecco Angiolieri, S'i' fosse foco, arderei 'l mondo)
Tutta la poesia di Angiolieri si basa sull’impossibilità di essere fuoco e quindi di poter ardere il mondo.
spente nell'imo strideran le stelle,
che la memoria e il vostro
amor trascorra o scemi..."
(G. Leopardi, All’Italia, vv.121/124)
Come è impossibile che le stelle cadano dal cielo, così è impossibile che la memoria dei caduti alle Termopili si spenga.