Definizione
Il polisindeto è un costrutto sintattico, consistente nell’abbondanza di congiunzioni, ovvero nell’uso ripetuto di congiunzioni coordinative, a fini espressivi, per unire un insieme di parole o frasi.
Il termine polisindeto deriva dal greco polysindetos, “avere molte congiunzioni”, da polys che significa molto e syndein = legare insieme.
Con questa figura retorica il ritmo del testo risulta rallentato e dilatato, vengono inoltre messi in rilievo particolari valori espressivi.
Uso nel linguaggio comune
Il polisindeto può essere realizzato ripetendo la stessa congiunzione coordinativa (e, né, o, ecc.) oppure ripetendo avverbi o pronomi posti in correlazione, per esempio:
- Rimango incantato davanti al dipinto, e guardo, e osservo, e ammiro…
- Alla stazione c’era un grande movimento, chi parte, chi arriva, chi aspetta…
Differenze con l’Asindeto
L’asindeto è caratterizzato dall’assenza di congiunzioni e si contrappone e si differenzia dal polisindeto perché:
- consiste anch’esso nella ripetizione di frasi e periodi ma senza che vi sia una congiunzione tra di loro, es: Rimango incantato davanti al dipinto, guardo, osservo, ammiro…;
- velocizza e rende il testo incalzante contrariamente al polisindeto che invece rallenta il ritmo inserendo delle pause.
Esempi letterari di Polisindeto:
Gli esempi tratti da testi e poesie famose sono il modo migliore per comprendere pienamente il significato del polisindeto e quando sia da utilizzare.
imagina, e li piace quel desio:
e questo amore regna fra la gente…"
(J. Da Lentini, Amore è uno desio che ven da core, vv.12-14)
(Dante, Purgatorio, Canto XI, v.76)
tende, e i percossi valli,80
e il lampo de’ manipoli,
e l’onda dei cavalli,
e il concitato imperio,
e il celere ubbidir.…"
(A. Manzoni, Il cinque maggio, vv.79-84)
(S. Slataper, Il mio carso)
(M.M. Boiardo, Amorum libri tres, CXXX, v.11)
Esempi di Asindeto:
in danze perregrine, in dolci canti…"
(M.M. Boiardo, Amorum libri tres, CXLV, vv.58-59)
le cortesia, l’audaci imprese io canto,…"
(Ariosto, L’Orlando furioso, Proemio, I vv.1-2)