RIASSUNTO
Inevitabilmente nel Lager un altro inverno è arrivato e Levi sa bene cosa significa perché ne ha già vissuto uno. Molti non riusciranno a superarlo e quelli che ce la faranno soffriranno ogni giorno, ogni minuto, faticando nel vento e nel gelo con un abbigliamento inadeguato, deboli e affamati.
Durante l’estate si è aggiunto un grande numero di deportati che per tutta l’estate hanno alloggiato in due grandi tende. Adesso le tende sono state smantellate e tutti questi prigionieri vanno distribuiti nelle baracche già affollate. Tutto questo significa che, per far posto, presto le selezioni per il crematorio riprenderanno, e nel campo, tra i deportati, già circola la voce.
Chi ne ha la possibilità cerca una via di scampo facendosi ricoverare al Ka-Be, ma sono un’esigua minoranza. Gli altri controllano vicendevolmente il proprio aspetto rassicurandosi per farsi forza, perché chi è troppo debilitato, troppo vecchio e poco adatto al faticoso lavoro del Lager sicuramente finirà nelle camere a gas. Levi, mentendo, rassicura il vecchio Wertheimer dicendogli che se il giorno prima della selezione si rade per bene e se, quando lo interrogano, dice di avere 45 anni, non deve temere di essere selezionato.
Un giorno il suono della campana a metà giornata annuncia che è il giorno della selezione, tutti lo capiscono subito perché normalmente la campana suona solo all’alba per la sveglia. Ogni deportato deve rientrare nella propria baracca e ogni Blockaltester, verificato che tutti siano presenti, chiusa a chiave la porta, distribuisce ad ognuno un modulo da compilare e ordina che ognuno si spogli completamente conservando solo le scarpe.
All’arrivo della commissione la massa dei deportati, nudi e spaventati, viene stipata nel Tagesraum, una cameretta di 7 metri per 4. Aperta la porta che dà all’esterno ognuno deve correre nudo nel freddo di ottobre fino alla commissione, che è formata da un sottoufficiale delle SS, dal Blockaltestere e dal furiere della baracca, consegnare la propria scheda e infine rientrare dalla porta del dormitorio.
La SS giudica in base a questo passaggio chi deve vivere e chi morire, consegnando a sua volta la scheda a chi sta alla sua sinistra o alla sua destra. Per esaminare una baracca che ospita duecento uomini bastano 3 o 4 minuti.
Quando arriva la volta di Levi egli, come tutti, esce cercando di tenere testa alta, i muscoli tesi, il petto in fuori e quando è davanti alla Commissione con la coda dell’occhio cerca di sbirciare dove venga consegnata la sua scheda: gli sembra a destra.
Rientrati nella baracca i prigionieri si rivestono. Tutti cercano di capire da che parte siano state consegnate le schede dei prigionieri scelti per il crematorio e prima ancora che la selezione sia finita arrivano alla conclusione che sono le schede di sinistra. Alcune scelte sembrano incongruenti, per esempio, René, giovane e robusto, è finito a sinistra probabilmente per una svista che forse a favorito proprio Levi che era immediatamente dietro di lui, potrebbe essere avvenuto uno scambio di schede.
Le sviste sono abbastanza frequenti perché la selezione è molto rapida e sommaria e ai tedeschi interessa soprattutto liberare dei posti nelle baracche.
Finita la selezione viene distribuito il rancio, ai selezionati verrà data doppia razione. Tra i condannati in fila per il rancio vi è Ziegler che quando vede che gli viene versata solo la normale razione con quieta fermezza reclama la doppia razione a cui ha diritto e se ne va solo quando la ottiene.
Tra gli scampati vi è Kuhn che a voce alta rivolge una preghiera di ringraziamento a Dio per non essere stato scelto. La sua insensibilità verso chi invece è stato condannato indigna Levi e gli fa dire: “Se io fossi Dio, sputerei a terra la preghiera di Kuhn”.