RIASSUNTO
E’ novembre e piove, Levi e i suoi compagni di prigionia stanno lavorando in condizioni sempre più difficili, il terreno è diventato una palude e i deportati sono bagnati fradici e senza possibilità di alcun riparo.
La riflessione di Levi verte sul cercare di capire che cosa permette agli uomini di sopportare tali condizioni e di non cadere nella disperazione più totale. Egli giunge alla conclusione che ciò che permette loro di andare avanti e tollerare, sono le piccole circostanze favorevoli; quel giorno per esempio è consolante la mancanza di vento, che se ci fosse peggiorerebbe notevolmente la situazione o, in altri momenti, è consolante il pensare che alla sera possa spettare una razione doppia di zuppa ed infine, come ultima razio, rimane sempre al deportato la possibilità di ricorrere all’espediente di gettarsi sul reticolato elettrico o sotto un convoglio per porre definitivamente fine alle sue sofferenze.
Levi sta scavando una buca insieme ad altri 3 compagni: Kraus, Clausner e Gounan. Kraus è un ungherese che capisce poco il tedesco e non parla francese, è un ingenuo, non ha ancora imparato i piccoli accorgimenti da adottare per poter sopravvivere, lavora troppo senza capire che più si lavora più si è soggetti a stanchezza, deperimento, fame e quindi alla selezione per la camera a gas. Kraus è ancora legato alla mentalità dell’onesto lavoro impiegatizio del mondo esterno, in cui più uno lavora più mangia e guadagna. La logica del lager è ben diversa ed è più conveniente cercare in ogni modo di risparmiare energie per sopravvivere.
Finito il turno di lavoro i prigionieri rientrano marciando in fila per tre (Zu dreien) e Levi si ritrova proprio a fianco a Kraus che maldestro fatica a tenere il passo. Levi, osservandolo per un attimo, intravede l’uomo Kraus, onesto e buono, che proprio per queste sue qualità è destinato sicuramente a soccombere e allora, spinto da un moto di amicizia, gli racconta un sogno in cui entrambi sono uomini liberi: Levi è con la sua famiglia a Napoli a tavola con moltissime cose da mangiare quando Kraus suona all’uscio, portando in dono una pagnotta ancora calda. Levi lo fa entrare e lo presenta a tutta la famiglia e gli dà da mangiare, da bere e da dormire e tutto è caldo ed accogliente.
Kraus si commuove ed in magiaro replica con parole incomprensibili ma il cui senso è di augurio e riconoscenza.
In realtà Levi non l’ha sognato per niente perché Kraus non rappresenta nulla per lui se non un momentaneo sentore di umanità e dopo questa parentesi di empatia in lui tornano a predominare le sensazioni di fame e di freddo.