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Letteratura

San Martino

Parafrasi e analisi della poesia

(Rime nuove, LVIII)

Giosuè Carducci

· Pubblicato ·

11 Novembre - San Martino

San Martino è una poesia che racconta la giornata dell’11 novembre, giorno di San Martino, in un borgo maremmano.
Perché proprio l’11 novembre? Perché è il giorno in cui per convenzione finisce il periodo dei lavori in campagna ed inizia la svinatura (l’estrazione del vino dai tini).


TESTO

PARAFRASI

[1] La nebbia a gl'irti colli
Piovigginando sale,
E sotto il maestrale
Urla e biancheggia il mar;

[1] La nebbia, come una lieve pioggerella (Piovigginando), risale per le colline coperte di alberi spogli (irti colli) e, spinto dal vento di maestrale (maestrale è un vento freddo di nordovest), il mare rumoreggia (Urlapersonificazione del mare) bianco di spuma [frangendosi sulla scogliera] (biancheggia);

[5] Ma per le vie del borgo
Dal ribollir de' tini
Va l'aspro odor de i vini
L'anime a rallegrar.

[5] Invece (Ma - avversativo) per le vie del borgo (borgo - Bolgheri il paese dell'infanzia di Carducci) si diffonde (Va) dai tini, dove fermenta il mosto (ribollir de' tini - metonimia), il profumo pungente (aspro odor - sinestesia) del vino che rallegra i cuori (allitterazione).

[9] Gira su' ceppi accesi
Lo spiedo scoppiettando:
Sta il cacciator fischiando
Su l'uscio a rimirar

[9] Gira lo spiedo sulla brace del focolare (ceppi accesi) scoppiettano: il cacciatore fischiettando sta sulla porta di casa ad osservare (rimirar)

[12] Tra le rossastre nubi
Stormi d'uccelli neri,
Com'esuli pensieri,
Nel vespero migrar.

[12] tra le rosse nubi (rossastre nubi - per il tramonto) stormi di uccelli neri migrano, come pensieri (similitudine - uccelli = pensieri) vanno lontano (esuli – vanno verso un esilio) nel tramonto (vespero – indica l’ora del vespro).


Riassunto della poesia

  • Prima strofa: il poeta fa un bozzetto del paesaggio toscano a novembre, in cui la nebbia sale su per le colline ricoperte da alberi già spogli ed il mare ulula, agitato dallo sferzare del vento;
  • Seconda strofa: la descrizione si sposta al borgo nelle cui vie aleggia il profumo diffuso dei tini colmi di mosto in fermentazione;
  • Terza strofa: un cacciatore che fischietta sta sull’uscio di una casa dove lo spiedo scoppietta sui ceppi accesi;
  • Quarta strofa: ed osserva gli stormi neri di uccelli migratori che nel tramonto come i suoi pensieri fuggono altrove.

Tematiche

Carducci ha scritto questa poesia nel 1883 ed inizialmente le ha dato il titolo Autunno, cambiato poi Il San Martino in Maremma pisana, ed infine modificato nel più semplice e breve titolo attuale di San Martino. La lirica nel 1887 viene inserita nella raccolta Rime nuove.


Analisi del testo

San Martino è un quadretto paesaggistico autunnale in cui il poeta rievoca la sua terra d’infanzia in uno scenario che procede per vari gradi descrittivi che si rivelano proiezioni dello stato d’animo del poeta:

  • Vv. 1-4 – La poesia inizia con un’inquadratura d’insieme in cui Carducci descrive un panorama che va dalle colline al mare. E’ una natura ostile fatta di alberi spogli e tristi e mare agitato da un vento freddo che trasmette un’idea di malinconia e freddo interiore;
  • Vv. 5-8 – attraverso il ma avversativo all’inizio della strofa la prospettiva si sposta dal paesaggio al piccolo borgo animato dal fermento di una vita semplice e armoniosa, al sentimento iniziale di tristezza il poeta oppone un’immagine di allegria e vitalità;
  • Vv. 9-12 – La visione passa dallo spazio esterno a quello interno, domestico, di una casa animata dalla preparazione della cena e dalla presenza umana del cacciatore che sull’uscio osserva. Prevale anche in questa scena il sentimento gioioso;
  • Vv. 13-16 – Nella strofa conclusiva c’è il punto di vista del cacciatore che riporta, seguendo una logica circolare, l’inquadratura all’esterno e si allarga verso l’infinito, al cielo in cui al tramonto gli uccelli migratori volano via così come i pensieri dell’uomo. Torna di nuovo a dominare una nota di tristezza e di malinconia pensierosa.

Ciò che si nasconde dietro queste descrizioni di vita semplice ed agreste è l’inquietudine del vivere del poeta, quel malessere esistenziale che Carducci svela con la similitudine che occupa la quarta strofa in cui l’immagine degli uccelli neri che come esuli pensieri volano lontano introduce un senso di precarietà e di morte.



Dualismo

La lirica San Martino si sviluppa per immagini in opposizione, al triste e ostile paesaggio autunnale Carducci contrappone le immagini solari e vivaci del borgo in attività, emerge il confronto dualistico tra ombra-luce, freddo-caldo, morte-vita.


Analisi metrica

La poesia San Martino è composta da quattro quartine di settenari, tre piani e l’ultimo tronco. Lo schema delle rime è ABBC, DEEC, FGGC, HIIC:

  • il primo verso è libero,
  • il secondo e il terzo rimano tra loro (rima baciata),
  • mentre il quarto ha identica rima nelle quattro quartine.

I versi sono brevi ed il ritmo agile.
Il linguaggio utilizzato da Carducci è semplice e focalizzato su termini che riguardano le diverse sfere sensoriali:

  • Vista: irti colli, nebbia, biancheggia il mar, rossastre nubi, uccelli neri;
  • Udito: ribollir de’ tini, lo spiedo scoppiettando;
  • Olfatto: aspro odor.


Figure retoriche

Approfondimento figure retoriche:
Allitterazione

  • Numerose le allitterazioni della r e della s che in alcuni casi mettono in evidenza le sensazioni olfattive (aspro odor) e uditive (ribollir). Inoltre, la ripetizione del suono r nella seconda strofa contribuisce a trasmettere un tono festoso (borgo, ribollir, aspro, odor, rallegrar);

Anastrofe – numerose anche le anastrofi, ovvero le inversioni dell’ordine normale delle parole, come, per esempio:

  • Dal ribollir de' tini / Va l'aspro odor de i vini, vv.6-7;
  • Gira su' ceppi accesi / lo spiedo scoppiettando, vv.9-10;

Metonimia

  • Ribollir de’ tini, v.6 – il poeta indica il contenitore al posto del contenuto perché in realtà non è il contenitore, cioè il tino che ribolle, ma è il contenuto, cioè il mosto;

Personificazione o prosopopea

  • Urla…il mar, v.4. – il mare è umanizzato e si esprime con un urlo;

Similitudine

  • Stormi d'uccelli neri, / Com'esuli pensieri, vv.14-15 – paragone tra gli uccelli migratori neri e i pensieri dell’uomo, da un’immagine concreta il poeta passa ad un concetto astratto.

Sinestesia

  • Aspro odor, v.7 – Carducci accosta termini appartenenti a campi sensoriali diversi – aspro = sensazione legata al gusto; odor = sensazione legata all’olfatto.






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