La guerra di Ungaretti
Lo scenario della poesia è il fronte durante la Prima guerra mondiale. L’esperienza della guerra per Ungaretti, che come molti altri giovani in quei tempi era stato interventista, è traumatica e allucinante.
TESTO
PARAFRASI
[1] Un'intera nottata
buttato vicino
a un compagno
massacrato
con la sua bocca
digrignata
volta al plenilunio
con la congestione
delle sue mani
penetrata
nel mio silenzio
ho scritto
lettere piene d'amore
[1] Un’intera notte disteso (buttato - metafora gettato come un sacco) accanto (vicino) al cadavere di un compagno massacrato con (con… con - vv.5-8 - anafora) la bocca contratta in una orrenda smorfia di dolore (digrignata – dal francese antico grinan: storcere la bocca), rivolta verso la luna piena (plenilunio) con le sue mani contratte e congestionate (congestione - metonimia - congestione sta per mani congestionate) che penetrano (penetrata - metafora) nel silenzio dei miei pensieri (nel mio silenzio) ho scritto lettere piene d’amore (antitesi).
[14] Non sono mai stato
tanto
attaccato alla vita
Cima Quattro il 23 dicembre 1915
[14] Non sono mai stato tanto attaccato alla vita
Riassunto
Ungaretti soldato, nella trincea è costretto a vegliare a lungo il compagno ucciso dal fuoco nemico, massacrato e con il viso sfigurato da una smorfia di dolore. Il poeta ne condivide l’esperienza di morte ma lo scatto vitale prevale istintivo e lo porta a scrivere lettere d’amore ed a provare un indicibile attaccamento alla vita.
Tematiche
Il tema fondamentale nasce dalla contrapposizione vita/morte, dall’esperienza allucinante e traumatica della guerra, sempre generatrice di orrore e di morte, emerge l’istinto alla vita.
Struttura
La poesia è composta da due strofe:
- la prima di 13 versi dal ritmo crescente ed incalzante,
- la seconda di 3 versi dall’andamento più pacato.
Come contenuti è scomponibile in tre parti:
- La situazione oggettiva che dà avvio alla composizione vv.1-7;
- la reazione soggettiva vv.8-13;
- la riflessione conclusiva vv.14-16.
Analisi del testo della poesia
La poesia Veglia è stata composta il 23 dicembre 1915 e fa parte della raccolta Allegria, sezione Il Porto Sepolto.
Questa lirica, come tutti i componimenti della raccolta Allegria, nasce da un’esperienza del quotidiano di Ungaretti, della sua vita da soldato in guerra sul fronte carsico.
La poesia si basa sull’antitesi morte / attaccamento alla vita, si sviluppa infatti partendo dall’orrore della guerra per arrivare ad affermare la forza preponderante dello spirito vitale.
La si può definire poesia espressionista per la scelta lessicale di utilizzare parole violente e ruvide attraverso cui il poeta trasmette la ferocia della guerra di trincea:
- buttato
- massacrato
- digrignata
- congestione
- penetrata
Alcuni di questi termini (massacrato / digrignata / penetrata) occupano un intero verso, questo isolamento li mette ulteriormente in risalto e dà loro maggior peso.
La scena è illuminata dalla luce della luna (plenilunio) che rende l’atmosfera allucinatoria e angosciante.
Il punto di svolta, sia tematico che ritmico, è dato dallo slancio vitale che porta il poeta a scrivere lettere d’amore (lettere piene d’amore) e dall’immagine di morte scaturisce in contrapposizione la vita.
Nel finale una pausa stacca gli ultimi tre versi dal resto della lirica e segna la reazione, emergono i sentimenti positivi, lo scatto vitale istintivo determinato dalla consapevolezza dell’importanza e della bellezza della vita in contrapposizione alla bruttura e allo strazio della guerra e della morte.
Analisi metrica
Poesia di versi liberi, priva di punteggiatura, essenziale e ridotta alle minime proporzioni.
Le rime ruotano attorno alla desinenza del participio passato: ato / ata (vv. 1, 2, 4, 6, 10, 16) usato con valore aggettivale: nottata / buttato / massacrato / digrignata / penetrata / attaccato.
Rima interna: stato / attaccato;
Assonanza: stato / tanto;
Il linguaggio è semplice e frammentato, ricco di enjambement.
La pausa finale, quella che separa la prima strofa dalla seconda, segna la svolta tematica con l’affermazione dell’attaccamento alla vita provato dal poeta.
Nella prima parte prevalgono i suoni duri attraverso le allitterazioni della l / t / r e la scelta di un lessico espressionistico con vocaboli dal forte impatto emotivo. La brevità dei versi contribuisce inoltre a rendere ancora più incisivo il taglio crudo di questa parte del testo.
Il tono si addolcisce alla fine della prima strofa con l’allitterazione in e del verso 13: lettere piene d'amore.