ANALISI DIPINTO
L’Adorazione dei pastori è un capolavoro della maturità di Lorenzo Lotto, eseguito su commissione e destinato, probabilmente, ad abitazione privata.
Indice degli argomenti:
Descrizione
Il punto focale del dipinto è il Bambin Gesù, attorno al quale si stringono adoranti gli altri personaggi del presepe.
La scena sacra si svolge all’interno di una stalla in cui spiccano in primo piano:
- Maria a sinistra avvolta in un mantello azzurro, il capo chino e le mani giunte è in adorazione del Bambin Gesù posto sopra una cesta di vimini piena di paglia;
- Il bambino Gesù è nel centro del quadro, si protende verso un agnello, portato in dono da due pastori, per accarezzarne il muso;
- I due pastori sono sulla destra, anch’essi sono in adorazione di Gesù;
In secondo piano, parzialmente o completamente in ombra vi sono gli altri personaggi:
- San Giuseppe appoggiato ad un bastone è a sinistra appena dietro alla Madonna;
- L’asinello e il bue;
- Due angeli alati posti dietro ai pastori, poggiano la mano sulla loro spalla e sul braccio, in segno di protezione e incoraggiamento.
I due pastori
Lorenzo Lotto ha inserito nel quadro i committenti nelle vesti dei due pastori che sotto le umili casacche da pastore indossano raffinati e signorili abiti tipici del Cinquecento:
- camicia bianca, in batista di lino con colletto e polsini lavorati a pieghe;
- farsetto in velluto nero, con spacchetti laterali ai polsi;
- le tipiche brache dell’epoca “fratagliate”;
- calze legate al ginocchio con nastri.
Le vesti che indossano rivelano il ceto sociale elevato da cui provengono, i due volti si assomigliano molto, con molta probabilità sono fratelli.
In base a questi indizi si è cercato di risalire all’identità dei due fratelli che si pensa possano essere:
- o i fratelli Baglioni, nobiluomini perugini,
- o i fratelli Gussoni di Venezia.
La Madonna
Maria contempla dolce ed assorta il figlio. È inginocchiata a terra, secondo il modello iconografico mariano della Madonna dell’Umiltà (dal latino humus = terra). Lorenzo Lotto vuole sottolineare che il ruolo della chiesa deve essere vicino agli umili, ai poveri, alla gente comune.
La Madonna indossa alla mano destra un anello, possibile riferimento al Santo Anello, usato per lo sposalizio di Maria. Il fatto che una reliquia dell’anello nunziale sia conservata nel Duomo di Perugia, ha in un primo tempo avvallato l’ipotesi che i committenti potessero essere i fratelli Baglioni di Perugia e che l’anello costituisse un collegamento con la loro città di origine.
Tematica
L’Adorazione dei pastori si basa sulla tematica devozionale classica dell’adorazione del Bambino.
Tutti gli sguardi convergono su Gesù, accomunati dal sentimento di adorazione, ad eccezione di un angelo che guarda dritto negli occhi colui che osserva il quadro, in questo modo lo spettatore è coinvolto nella scena e diventa anch’egli testimone della nascita di Gesù e partecipe del momento di adorazione.
Tutti sono mesti e assorti perché consapevoli del tragico destino che attende Cristo.
Prevalgono sentimenti familiari di toccante e tenera intimità, tanto da risultare una scena di devozione domestica.
La luce
L’atmosfera che emana dal dipinto è sacra e intensa grazie ad accostamenti cromatici e ad effetti luminosi di grande suggestione.
La luce in primo piano riverbera dalla figura del bambino illuminando tutto attorno e accentuando i colori accesi delle vesti, l’azzurro del manto e il rosa del vestito della Vergine, il rosso del mantello di Giuseppe, il bianco della tela sulla quale è adagiato il Bambino, l’ocra e il marrone delle casacche dei pastori.
L’ambiente è umile e nella penombra dello sfondo filtrano bagliori di luci che provengono dal fondo del dipinto, dal portone e dalla finestra della stalla e che creano un effetto di controluce attraverso cui si delineano i contorni delle figure in ombra.
Simboli
Il dipinto rappresenta la nascita di Gesù ma contiene riferimenti al destino che lo attende e al suo salvifico sacrificio attraverso alcuni simboli:
- L’agnello prefigura il sacrificio pasquale ed è simbolo del sacrificio compiuto da Gesù Cristo per la salvezza degli uomini. Il gesto affettuoso di Gesù verso l’agnello, con le manine protese ad accarezzarlo, rivela dunque un messaggio allusivo al comune destino di sacrificio;
- La croce disegnata dall’infisso della finestra sulla destra della stalla allude anch’essa alla futura passione di Cristo;
- La cesta dalla inusuale forma rettangolare ricorda un sarcofago.
Approfondimento:
L'attribuzione
La firma autografa L. Lotus 1530scoperta recentemente, attraverso l’analisi minuziosa della tela, nascosta tra le pieghe del vimine della cesta, attesta con esattezza l’autore del dipinto e la sua datazione.
Il dipinto risale dunque ad un periodo in cui il pittore soggiornò a Venezia e non, come creduto per tanto tempo, al periodo marchigiano.
Il fatto che il dipinto sia stato realizzato in un periodo in cui il pittore soggiornava a Venezia ha fatto sfumare la convinzione che la committenza fosse attribuibile alla famiglia Baglioni di Perugia e l’ha orientata sulla famiglia veneziana dei Gussoni, anche se nessuna certezza in merito è ancora possibile.