logo atuttarte
Sezione Letteratura

In morte del fratello Giovanni

Parafrasi e analisi

(Sonetti, X)

Ugo Foscolo

· Pubblicato ·

Suicidio del fratello

La morte del fratello, Giovanni Dionigi, che per un debito di gioco si uccide appena ventenne a Venezia, sconvolge la vita di Ugo Foscolo nel 1801. Il poeta dedica alla sua scomparsa questo sonetto, scritto nel 1803 in cui riflette sui temi degli affetti domestici, dell’esilio e della morte.


TESTO

PARAFRASI

[1] Un dì, s’io non andrò sempre fuggendo
di gente in gente, mi vedrai seduto
su la tua pietra, o fratel mio, gemendo
il fior de’ tuoi gentili anni caduto.

[1] Un giorno (Un dì), se non andrò sempre errando esule (fuggendo) di popolo in popolo (di gente in gente), mi vedrai seduto sulla tua tomba (pietra metonimia), o fratello mio ( apostrofe), a piangere (gemendo) la tua giovinezza stroncata (il fior de’ tuoi gentili anni - metafora).

[5] La madre or sol, suo dì tardo traendo,
parla di me col tuo cenere muto:
ma io deluse a voi le palme tendo;
e che se da lunge i miei tetti saluto,

[5] Ora solo nostra madre, trascinando la propria vecchiaia (suo dì tardo traendo allitterazione e metafora), parla di me alle tue spoglie mute (cenere muto): ma io non posso che tendere a voi inutilmente (deluse - vale per invano palme deluse ipallage e metonimia) le mani e salutare solo da lontano (da lunge) la mia patria (miei tetti - sineddoche),  

[9] sento gli avversi Numi, e le secrete
cure che al viver tuo furon tempesta,
e prego anch’io nel tuo porto quiete.

[9] sento gli dei ostili (avversi Numi - anastrofe) e gli  intimi affanni (secrete cure) che sconvolsero la tua vita come una tempesta (al viver tuo furon tempesta tempesta è metafora), e prego anch’io [di trovare] la quiete nel tuo stesso porto (porto metafora di morte).

[12] Questo di tanta speme oggi mi resta!
Straniere genti, l’ossa mia rendete
allora al petto della madre mesta.

[12] Fra tante speranze (tanta speme) questa sola mi resta! O popolo straniero (straniere genti apostrofe - il poeta presagisce di dover morire esule quindi si rivolge alla popolazione dello stato che lo ha accolto), restituite le mie spoglie (ossa mia - sineddoche) quando morirò (allora) al cuore (petto - sineddoche) dell’addolorata madre (madre mesta).


Riassunto

Foscolo si rivolge al fratello morto dicendogli che se non sarà sempre costretto, come esule, a fuggire di paese in paese, andrà un giorno a piangere sulla sua tomba. Per ora solo l’anziana madre ha la possibilità di farlo mentre al poeta non rimane che tendere le braccia verso di loro e salutarli da lontano. Il poeta tormentato anch’egli, come il fratello, da una vita di difficoltà e delusioni aspira alla morte come momento di pacificazione e si augura che almeno le sue spoglie possano essere seppellite in patria, accanto al fratello, e di poter essere pianto nello stesso modo dalla madre.


Analisi del testo

Lo spunto di partenza, il dolore per la prematura scomparsa del fratello, si amplia nello svolgimento coinvolgendo altre tematiche ricorrenti in Foscolo:

  • Il tema dell’esilio, già affrontato nel sonetto dedicato a Zacinto;
  • La morte vista come quiete in contrapposizione alla tempesta della vita, presente anche nel sonetto Alla sera;

Il tema della morte di Giovanni è funzionale a creare una identificazione del poeta con il proprio fratello scomparso che come lui ha avuto una vita tormentata da avversi numi e la cui tragica morte è il segno del destino doloroso che spetterà anche al poeta.
La figura della madre nel suo piangere il figlio morto parlandogli del figlio sopravvissuto conferma questa vicinanza tra i dei due destini.


I riferimenti a Catullo

Il motivo della visita alla tomba del fratello morto è ricalcato sul carme 51 del poeta latino Catullo, scritto anch’esso per la morte del fratello. Questo l’inizio:
 
Dopo aver viaggiato per molte genti e per molti mari
sono qui, o fratello, per portarti queste misere offerte funebri,
per donarti l’ultimo dono della morte
e per parlare invano alla tua cenere muta
                                               (Carme, CI)

Al Carme Foscolo si ispira in alcune parti del componimento, utilizzandone alcune espressioni:

  • l’immagine della prima strofa, del viaggiare esule di Foscolo di gente in genteriprende il per molte genti di Catullo;
  • il motivo del colloquio dei vivi con i propri cari defunti della seconda strofa di cui Foscolo riprende anche l’espressione cenere muto (al maschile) al verso 6, corrispondente alla cenere muta (femminile) catulliana.

Tematiche

Il tema centrale è l’identificazione del poeta con il fratello scomparso, immagine che offre a Foscolo l’occasione per manifestare la sua estrema sensibilità per alcune tematiche tipiche della sua produzione poetica:

  • La fuga e l’esilio che costringono il poeta lontano dagli affetti cari;
  • La speranza di trovare pace serenatrice nella morte;
  • La tomba come ultimo approdo e luogo simbolo del legame affettivo tra i vivi e i morti.

Analisi metrica

Sonetto di 14 versi endecasillabi, ripartiti in 4 strofe con schema: rima ABAB nelle quartine, CDC e DCD nelle terzine.
In questo sonetto i pronomi personali e gli aggettivi possessivi sono particolarmente numerosi – s’io, me, tua, mio, tuoi, me, voi, miei, tuo, io, tuo, mi – dovuti alla tematica che riguarda la sfera intima degli affetti familiari.
La lirica è estremamente sobria dal punto di vista espressivo, classicheggiante per linguaggio, terminologia e per riferimenti ad autori classici.
Numerosi gli enjambements (es.: vv. 1-2; 2-3; 3-4; 5-6; 9-10; 13-14) e i latinismi (es: - lunge -traendotardo -  avversi numicurequietespememesta).


Figure retoriche

Approfondimento di alcune figure retoriche:


Anastrofi

  • gentili anni, v.4;
  • dì tardo traendo, v.5;
  • deluse a voi le palme, v.7;
  • i miei tetti saluto, v.8;
  • avversi Numi, v.9;
  • al viver tuo furon tempesta, v.10;
  • prego anch’io nel tuo porto quiete, v.11 - 2 anastrofi;
  • Questo di tanta speme oggi mi resta!, v.12.

Antitesi

  • parla…muto, v.6.

Metafora

  • fior de’ tuoi gentili anni, v.4 fior degli anni per dire giovinezza, immagine che risale agli autori classici;
  • suo dì tardo traendo, v.5 - dì tardo per indicare con il giorno al tramonto il declino della vita, la vecchiaia;
  • avversi numi, v.9 – essendo ateo per Foscolo numi non viene usato nel senso di divinità ma come metafora del destino;
  • al viver tuo furon tempesta, v.10 – in parallelo con la metafora della quiete rappresentata dal porto (morte) del verso 11, la vita viene vista come tempesta causata dai tanti affanni;
  • e prego anch’io nel tuo porto quiete, v.11 –metafora molto diffusa della morte vista come porto, come ultimo approdo tranquillo in cui l'uomo trova rifugio dalla tempesta.

Metonimia

  • su la tua pietra, v.3 – pietra sta per tomba – la parte per il tutto;
  • le palme tendo, v.7 - palme sta per mani - la parte per il tutto.

Ipallage

  • io deluse a voi le palme tendo, v.7 – l’aggettivo deluse è riferito a palme ma è il poeta ad essere deluso;

Iperbato

  • il fior de’ tuoi gentili anni caduto, v.4 – gentili anni è anastrofe;






Versione in PDF

icona pdf




VEDI ANCHE:

Il viaggiatore sopra il mare di nebbia - dipinto di Caspar David Friedrich

Giacomo Leopardi: Dialogo della natura e di un islandese

riassunto della più famosa delle Operette Morali di Giacomo Leopardi incentrata sul rapporto tra uomo e natura ed in cui si delinea per la prima volta l'idea del pessimismo cosmico, disillusa e tragica visione della vita... [vai al riassunto]

Rappresentazione teatrale dell'uomo dal fiore in bicca di Lavia

Luigi Pirandello: L'uomo dal fiore in bocca

riassunto della famosa novella di Luigi Pirandello che mette a fuoco il dramma dell'uomo di fronte alla morte. Il protagonista si interroga sulla vita e sulla morte facendo emergere il tema, caro a Pirandello, dell'incomunicabilità e della relatività del reale... [vai al riassunto]

Il fu Mattia Pascal - copertina del libro

Luigi Pirandello: Fu Mattia Pascal

riassunto del capolavoro di Luigi Pirandello sulla crisi di identità dell'uomo contemporaneo, prigioniero della maschera che la società gli attribuisce. Il protagonista muore e rinasce tre volte come Mattia Pascal, Adriano Meis e Fu Mattia Pascal... [vai al riassunto]

Konrad Lorenz con l'ochetta Martina

Konrad Lorenz: L'ochetta Martina

riassunto e analisi di uno dei più famosi racconti di Konrad Lorenz, famoso etologo, tratto dalla sua opera: L'anello di Re Salomone. L'ochetta selvatica Martina diventa parte della famiglia e identifica Lorenz con la propria mamma...[vai al riassunto]

La figlia di Iorio, quadro a tempera di Francesco Paolo Michetti del 1895

Gabriele D’Annunzio: La figlia di Iorio

riassunto e analisi della tragedia pastorale in versi che racconta la storia di Mila di Codro, figlia del mago Iorio, e il suo amore impossibile per il pastore Aligi, già destinato al matrimonio con Vienda di Giave....[vai al riassunto]