Definizione:
L’antitesi è una figura retorica di pensiero che consiste nel dare risalto a due immagini consecutive, sfruttando l’opposizione di senso.
Antitesi deriva dal termine greco: antithesis che significa contrapposizione.
Attraverso l’antitesi, ovvero accostando e contrapponendo espressioni e concetti, sia attraverso semplici termini o frasi intere, che sono in contrasto tra loro, si dà forza a ciò che si vuole descrivere, evidenziando ciò che è rispetto a ciò che non è.
Uso nel linguaggio comune:
Nel linguaggio comune troviamo questa figura retorica in affermazioni come: Lavorava di notte, non di giorno, oppure temo e spero.
Anche alcuni modi di dire si basano su antitesi: ne ha combinate di cotte e di crude, oppure buoni si nasce, cattivi si diventa.
Differenza tra Antitesi e Ossimoro:
In entrambi i casi queste due figure retoriche fanno riferimento a due termini antitetici, ma mentre l’antitesi si basa sulla loro contrapposizione, l’ossimoro consiste nella unione paradossale dei due termini.
Approfondisci:
Esempi letterari di Antitesi:
Gli esempi tratti da testi e poesie famose sono il modo migliore per comprendere pienamente il significato dell'antitesi.
non rami schietti, ma nodosi e ’nvolti;
non pomi v’eran, ma stecchi con tòsco…"
(Dante, Inferno, XIII, vv. 4-6)
d’onni cosa che veden bono e rio
com’è formata naturalemente;…"
(G. da Lentini, Amore è un desio che ven da core, vv.9-11)
(N. Macchiavelli, La mandragola, atto III, scena IX)
e temo e spero; e ardo e sono un ghiaccio;
e volo sopra ’l cielo e giaccio in terra;
e nulla stringo e tutto ’l mondo abbraccio…"
(F. Petrarca, Pace non trovo, Canzoniere, CXXXIV, vv.1-4)
(G.B. Marino, Elogio della rosa, Ottava 156)
(G. Carducci, Illusa gioventù, v.7)
(G. Tomasi di Lampedusa, Il Gattopardo)