ANALISI DIPINTO
Piet Mondrian amava molto la musica, era un appassionato ballerino e in particolare amava la musica jazz. Nel 1940, durante la seconda guerra mondiale, si trasferisce a New York, come esule e qui inizia una nuova fase della sua vita e ha modo di coltivare questa sua passione frequentando un famoso club per jazzisti, il Minton’s Playhouse, dove si esibiscono personaggi come Dizzie Gillespie o Charlie Parker e dove stringe amicizia con il pianista Thelonious Monk.
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Nel titolo l'amore per New York
Dopo aver abbandonato la pittura figurativa e naturalistica per approdare all’astrattismo fatto di elementi puri ed essenziali, con le sue famose griglie di linee nere che si incrociano formando figure geometriche (quadrati e rettangoli) riempiti con colori primari, Mondrian, a New York, adeguandosi al ritmo e all’atmosfera viva e frenetica di questa metropoli, cambia ulteriormente il suo stile e dimostra la sua tensione verso una continua innovazione stilistica pur rimanendo fedele alle sue teorie.
Nei dipinti di Piet Mondrian dell’ultimo periodo si nota una nuova energia e vitalità che sono direttamente ispirate dalla esuberanza di New York City e dal ritmo della musica jazz.
Ne è un esempio questa famosa opera “Broadway Boogie-Woogie”, una delle ultime, dove Mondrian insegue il proposito di sostituire all’opera d’arte un ritmo musicale pieno di vita, fatto di luci colorate e pulsanti.
Questa nuova ricerca artistica di Mondrian è resa esplicita dalla scelta del titolo dato a questa opera, “Broadway Boogie-Woogie”, che sottolinea l’affinità di questa sua nuova idea dell’arte con il boogie-woogie, le sue sincopi ritmiche e con una città dal ritmo esuberante e tumultuoso. L’opera nel suo titolo unisce dunque queste due realtà newyorkesi, le più amate da Mondrian:
- Broadway, strada di Manhattan sempre affollata e pullulante di gente,
- e il boogie-woogie, il ballo in voga all’epoca, entrambi espressione di vitalità e dinamismo.
Descrizione del dipinto
Nel dipinto “Broadway Boogie-Woogie“ la tipica griglia nera viene sostituita da linee di colore, orizzontali e verticali, che vanno a comporre blocchi di colore solido con le figure geometriche del rettangolo e del quadrato.
Le linee rigorose perdono così la loro rigidità, si frantumano. Alle linee gialle di base, Mondrian, sovrappone piccoli blocchi di colore, rosso e blu, e di non colore, grigio e bianco, come se esse fossero spezzate da unità ritmiche minori, creando una superficie danzante, quasi musicale.
Il ritmo domina la composizione. Questo ritmo frenetico e sincopato, come è quello del Boogie-Woogie, viene reso attraverso la distribuzione asimmetrica dei blocchi di colore posti all’interno delle linee gialle, l’opera vibra e freme e lascia intravedere le mille luci di Broadway, fatte di insegne al neon, semafori che lampeggiano, taxi gialli che sfrecciano da un semaforo all’altro e folle di persone che fluiscono lungo i marciapiedi.
Il ballo nella pittura
Durante tutta la sua carriera d’artista, Mondrian, grande amante del ballo, dedicò a questa sua passione 4 dipinti:
- Fox-Trot A del 1930;
- Fox-Trot B del 1929;
- Broadway Boogie-Woogie del 1942/43;
- Victory Boogie-Woogie del 1943/44 (rimasto incompiuto).
L’opera Broadway Boogie-Woogie è conservata presso il Museum of Modern Art (MOMA) di New York.