Sezione
Letteratura

Giovanni Boccaccio

(Firenze o Certaldo, 1313 ca. – Certaldo, 1375)

vita e opere

· Pubblicato ·

Giovanni Boccaccio si distingue nel panorama letterario europeo come narratore grazie al suo capolavoro, il Decameron, che segna la nascita della narrativa moderna e che ha da subito grande fama e viene tradotto nelle principali lingue europee.


 

Le fasi della vita di Giovanni Boccaccio

Le informazioni documentarie relative alla vita di Boccaccio sono scarse e quelle fornite da Boccaccio stesso nelle sue opere sono, nella maggior parte dei casi, romanzate.


La sua vita può essere suddivisa in sei tappe:

  • L’infanzia a Firenze dal 1313 al 1327 - cresce nell’ambiente borghese-mercantile della famiglia d’origine.
  • La giovinezza a Napoli dal 1327 al 1340 – segue il padre a Napoli dove subisce l’influenza dell’ambiente cortese dell’aristocrazia angioina.
  • La maturità a Firenze dal 1341 al 1350 in cui le precedenti esperienze, borghesi e aristocratiche, raggiungono una sintesi che si concretizza nell’opera tardo-gotica Decameron.
  • La svolta preumanistica a Firenze dal 1351 al 1360 dopo l’incontro con Petrarca.
  • Il ritiro a Certaldo dal 1361 al 1365.
  • L’ultimo periodo tra Certaldo e Firenze dal 1365 al 1375.

 

Infanzia e formazione

Boccaccio nasce tra il giugno e il luglio del 1313 a Certaldo o a Firenze, è il figlio illegittimo di un ricco mercante e banchiere, Boccaccino di Chelino, che lo riconosce.


Viene seguito da un maestro privato, Giovanni di Domenico Mazzuoli da Strada, dal quale apprende il culto di Dante.


Il padre vuole formarlo all’arte della mercatura per cui gli fa fare un apprendistato presso un mercante.


 

Giovinezza a Napoli

Intorno al 1327/28, a Napoli, dove ha seguito il padre, Boccaccio ha una breve fallimentare esperienza di lavoro da cui emerge la sua poca propensione per il lavoro di banchiere e per la mercatura ma che gli permette, stando al banco, di conoscere una gran varietà di persone di molteplici classi sociali ed ambienti con caratteristiche che ritroveremo nei suoi personaggi.


Il padre lo iscrive allora all’università di diritto canonico, Boccaccio segue per due anni le lezioni di diritto civile di Cino da Pistoia, poeta e famoso giurista, con il quale più che le materie giuridiche studia però la tradizione lirica in volgare, i rudimenti del greco e le basi letterarie (i classici latini, il romanzo cavalleresco, la letteratura cortese, Dante, Petrarca).


Boccaccio non va d’accordo con il padre di cui deluderà continuamente le aspettative perché dimostra di non avere alcuna attitudine per la mercatura, per il lavoro di banchiere o per il diritto canonico a cui il padre vuole indirizzarlo, la sua vocazione è letteraria.


Grazie alla sua posizione sociale Boccaccio ha modo di frequentare l’aristocrazia napoletana e la vivace corte angioina, luogo di incontro tra eruditi ed artisti, aperta a nuove esperienze culturali.


Negli anni napoletani Boccaccio inizia a dedicarsi alla composizione letteraria scrivendo le sue prime opere sia in latino, soprattutto epistole, che in volgare, che si ispirano al passato letterario. Compone in questo periodo:

  • alcune Rime d’ispirazione stilnovistica ma con inserti giocosi;
  • Il poemetto (mondano-mitologico) in terzine Caccia di Diana – 18 canti che omaggiano le più avvenenti e note dame napoletane;
  • Il poemetto in ottave Filostrato (termine greco che significa: vinto d’amore) - poema narrativo popolare che narra l’infelice amore di Tròiolo per Criseide, sullo sfondo della guerra di Troia. L’opera ha ampia diffusione e fama in Europa;
  • Filocolo (termine greco che significa: pena d’amore) in prosa -  romanzo d’avventura e d’amore che narra, in cinque libri, le avventure del giovane Florio alla ricerca dell’amata Biancifiore;
  • Teseida in ottave, primo e ultimo tentativo di poema epico dell’autore. L’opera è composta di dodici libri in cui di fatto domina l’argomento amoroso sullo sfondo guerresco che vede Teseo in lotta contro Tebe e le Amazzoni.

E’ durante il periodo napoletano, inoltre, che Boccaccio, seguendo la tradizione cortese e stilnovista, si inventa il mito letterario dell’amore per Fiammetta (presunta figlia di Roberto d’Angiò) che appare per la prima volta nel Filocolo e successivamente in vario modo (come protagonista o destinataria) nella produzione seguente.


 

I due decenni a Firenze

Rientrato a malincuore con la famiglia a Firenze, negli anni 1340/41, Boccaccio partecipa alla vita culturale della città ed entra in contatto con le sue maggiori personalità.
Le opere composte in questo periodo risentono del diverso ambiente sociale e culturale rispetto alla corte angioina, vi è un maggiore influsso della produzione dantesca e una attenuazione della componente mitologico-erudita e autobiografica, oltre all’adozione di nuove tecniche narrative.


Tra il 1341 e il 1342, Boccaccio scrive due opere in cui risalta l’influenza di Dante e della tradizione allegorica toscana:

  • Comedia delle ninfe (o Ameto o Ninfale d’Ameto) composta da prosa inframmezzata di poesie in terzine che racconta dell’amore del rozzo Ameto per la ninfa Lia. L’ambientazione è pastorale;
  • Amorosa visione(poema in terzine composto di cinquanta canti).

Degli anni seguenti sono opere in cui la componente erudita ed enciclopedica viene decisamente ridotta e migliorata la fluidità narrativa:

  • Elegia di Madonna Fiammetta(in prosa) in cui Boccaccio narra una vicenda d’amore in cui la donna diventa la protagonista. E’ un lungo monologo che racconta l’amore infelice di Fiammetta per il mercante fiorentino Panfilo. L’eroina è preda di una passione amorosa in cui l’amore non è visto come lussuria ma legittimo istinto naturale;
  • Il Ninfale fiesolano è un lungo poemetto in ottave che canta le origini di Firenze e di Fiesole. L’ambientazione è pastorale ed il tono popolaresco dalle rime facili e la sintassi semplice.

Nel 1348 perde il padre e la matrigna Bice (seconda moglie di Boccaccino) e tanti amici, morti durante l’epidemia della peste che causò la morte di ben due terzi della popolazione.
L’avvenimento della peste ha un ruolo fondamentale nella stesura del suo capolavoro, Decameron, iniziato nel 1349 e terminato nel 1351. Con quest’opera Boccaccio raggiunge la piena armonia nell’equilibrio tra componente erudita e autobiografismo e scopre la misura narrativa che più gli si confà, la narrazione breve rappresentata dalla novella, già parzialmente sperimentata nel Filocolo e nella Comedia delle ninfe fiorentine.


Gli anni intorno al 1350 segnano una svolta significativa nella vita di Boccaccio, per due motivi:

  • Conosce e stringe amicizia con Petrarca la cui influenza lo orienta sempre più verso interessi umanistici;
  • Viene nominato camerlengo alla camera del Comune di Firenze, ruolo per cui gli vengono affidati una serie di incarichi prestigiosi.

Nel 1355 muore Violante, la più amata dei suoi cinque figli, tutti illegittimi e nati da relazioni diverse.
In questi anni scrive varie opere di compilazione erudita in latino:

  • De casibus virorum illustrium – Le sventure di uomini illustri;
  • De montibus, silvis, fontibus, lacubus, fluminibus, stagnis seu paludibus, et de nominibus maris liber – Libro sui monti, sui boschi, sulle fonti, sui laghi, sui fiumi, sigli stagni o paludi e sui nomi del mare;
  • Trattatello in laude di Dante, opera in volgare, biografia del grande poeta che testimonia il culto che Boccaccio nutriva per Dante.

Nel 1360 intraprende la carriera ecclesiastica e grazie ai benefici che papa Innocenzo VI gli conferisce può assicurarsi una certa agiatezza economica, peccato che di lì a poco (1361) venga sospettato di essere coinvolto in un tentativo di colpo di stato che alcuni suoi amici hanno organizzato e di conseguenza venga esonerato da qualsiasi incarico per quattro anni.


 

Il ritiro a Certaldo

Boccaccio si ritira a vivere a Certaldo dove compone alcune opere erudite in latino, come:

  • De mulieribus claris (Le donne illustri);
  • Epistole;
  • Vita sanctissimi patris Pieri Damiani;
  • Buccolicum carmen(Poesie bucoliche o pastorali) – 16 egloghe di carattere allegorico;
  • Genealogia deorum gentilium (Genealogia degli dei pagani), il suo lavoro più importante in latino che continuerà a rivedere e correggere sino al momento della morte;

Inizia anche l’opera Corbaccio, una feroce satira che rivela un radicale cambiamento della sua considerazione delle donne, passando dalla precedente filoginia (amore per le donne) alla misoginia (odio per le donne) e l’amore da forza positiva e gentile che eleva diventa abbruttimento e degradazione.


Nel 1365 a seguito del cambiamento della situazione politica Boccaccio può fare ritorno a Firenze. La Repubblica fiorentina gli affida diverse missioni, come recarsi ad Avignone per convincere il papa Urbano V a tornare a Roma o sorvegliare le milizie mercenarie fiorentine. Parallelamente continua la sua attività letteraria: fa delle letture pubbliche della Commedia di Dante (rimaste incompiute e limitate ai primi 17 canti dell’Inferno) e traduce in un codice autografo il Decameron.


Per il peggiorare della sua salute, soffre di scabbia (o di diabete, secondo alcuni studiosi), è obeso ed ha frequenti febbri alte, si ritira nuovamente a Certaldo dove muore pochi mesi dopo la morte di Petrarca (19 luglio 1374), il 21 dicembre 1375.







Versione in PDF

icona pdf




ANALISI OPERE DI GIOVANNI BOCCACCIO



VEDI ANCHE:

Il viaggiatore sopra il mare di nebbia - dipinto di Caspar David Friedrich

Giacomo Leopardi: Dialogo della natura e di un islandese
riassunto della più famosa delle Operette Morali di Giacomo Leopardi incentrata sul rapporto tra uomo e natura ed in cui si delinea per la prima volta l'idea del pessimismo cosmico, disillusa e tragica visione della vita... [vai al riassunto]


Rappresentazione teatrale dell'uomo dal fiore in bicca di Lavia

Luigi Pirandello: L'uomo dal fiore in bocca
riassunto della famosa novella di Luigi Pirandello che mette a fuoco il dramma dell'uomo di fronte alla morte. Il protagonista si interroga sulla vita e sulla morte facendo emergere il tema, caro a Pirandello, dell'incomunicabilità e della relatività del reale... [vai al riassunto]


Il fu Mattia Pascal - copertina del libro

Luigi Pirandello: Fu Mattia Pascal
riassunto del capolavoro di Luigi Pirandello sulla crisi di identità dell'uomo contemporaneo, prigioniero della maschera che la società gli attribuisce. Il protagonista muore e rinasce tre volte come Mattia Pascal, Adriano Meis e Fu Mattia Pascal... [vai al riassunto]


Konrad Lorenz con l'ochetta Martina

Konrad Lorenz: L'ochetta Martina
riassunto e analisi di uno dei più famosi racconti di Konrad Lorenz, famoso etologo, tratto dalla sua opera: L'anello di Re Salomone. L'ochetta selvatica Martina diventa parte della famiglia e identifica Lorenz con la propria mamma...[vai al riassunto]


La figlia di Iorio, quadro a tempera di Francesco Paolo Michetti del 1895

Gabriele D’Annunzio: La figlia di Iorio
riassunto e analisi della tragedia pastorale in versi che racconta la storia di Mila di Codro, figlia del mago Iorio, e il suo amore impossibile per il pastore Aligi, già destinato al matrimonio con Vienda di Giave....[vai al riassunto]