Sezione
Arte

Canestra di frutta

Caravaggio

(Olio su tela, 1597/99, 54,5x67,5 cm.)

· Pubblicato ·
Canestra di frutta di Michelangelo Merisi, alias Caravaggio
"Canestra di frutta" di Caravaggio custodito nella
Pinacoteca Ambrosiana a Milano

Sintesi

Dipinto: Canestra di frutta
Artista: Caravaggio
(Michelangelo Merisi)
Periodo: 1597/99
Dimensioni: 54,5×67,5 cm
Tecnica: Olio su tela
Soggetto: Natura morta
Collezione: Pinacoteca Ambrosiana - Milano

ANALISI DIPINTO


La Canestra di frutta è uno dei capolavori del giovane Michelangelo Merisi, commissionata dal cardinal Del Monte per essere regalata al cardinale Federico Borromeo e poi donato da questi all’Ambrosiana.
È l’unica natura morta a sé stante nella produzione di Caravaggio.


Indice degli argomenti:

 

Descrizione

Vi è rappresentato un canestro di vimini contenente frutti e foglie.

Lo sfondo è neutro e compatto ed il canestro si appoggia su una linea di colore più scuro.
La composizione viene riprodotta con estremo realismo, l’intento è quello di riprodurre esattamente ciò che il pittore vede, per questo motivo viene fatta una minuziosa rappresentazione dei particolari, per es.:

  • Il buco sulla buccia della mela;
  • La foglia accartocciata sulla destra;

Risalta subito in quest’opera la particolare attenzione al rapporto tra luce ed ombra in base al quale vi è una scansione dei piani visivi:

  • La luce proviene dalla parte sinistra del dipinto e attraverso la rappresentazione rigogliosa e luminosa di foglie e frutti;
  • La parte in ombra, la parte destra, viene rappresentata attraverso il colore scuro, quasi nero delle foglie e della parte inferiore del cesto che appare in posizione precaria.

Caravaggio rappresenta dunque attraverso luce e ombra:

  • Origine della vita a sinistra
  • e fine della vita a destra.

 

Messaggio allegorico

Il dipinto nel suo accostare frutti freschi a frutti molto maturi ed anche bacati, foglie rigogliose a foglie secche che stanno per accartocciarsi, rivela significati allegorici legati allo scorrere inesorabile del tempo, riferibili a:

  • Memento mori = ricordati che devi morire - moniti relativi alla caducità e alla transitorietà della vita terrena;
  • Vanitas – moniti sul carattere effimero e inconsistente dei beni materiali e della fugacità della bellezza;
  • La necessità di vivere secondo una morale ineccepibile, senza perdersi in vizi e in cose materiali.

Vanitas

Il termine latino vanitas significa vacuità, nel senso di caducità e transitorietà della vita terrena e di conseguenza il carattere effimero di alcuni valori a cui gli uomini danno grande importanza:

  • dei beni materiali;
  • del potere;
  • della bellezza;

Alcuni pittori, soprattutto a partire dal Seicento, con l'intento doi trasmettere messaggi di valore morale, rappresentano questo concetto nelle loro opere attraverso vari attributi, quali: il teschio, la clessidra, l'orologio, la candela, gli strumenti musicali, la frutta matura, gli ori, le bolle di sapone, lo specchio ecc.

.

 

Simboli

Il dipinto è ricco di simbologie sacre, a volte positive, a volte negative, rivelate attraverso i vari frutti presenti nella canestra.
Tra i simboli positivi ci sono:

  • Uva – rappresenta l’eucarestia e la salvezza perché con l’uva si fa il vino, simbolo del sangue di Cristo salvatore degli uomini;
  • Pera – essendo un frutto molto dolce simboleggia la bontà divina ma anche Venere, quindi l’amore, per la sua forma che ricorda le forme femminili;
  • Pesca – rappresenta la Trinità in quanto composta da polpa, nocciolo e seme;

Tra i simboli negativi invece ci sono:

  • Mela – è il frutto proibito mangiato da Adamo ed Eva. Il fatto che sia bacata non è casuale ma vuole sottolineare il peccato originale.
  • Fico – anch’esso è legato al peccato originale in quanto in base alla Genesi (3, 1-7) Adamo ed Eva si fecero indumenti intrecciando delle foglie di fico.






Versione in PDF

icona pdf




ARTICOLI CORRELATI



VEDI ANCHE:

Il Quarto Stato - dipinto di Pellizza da Volpedo

Il Quarto Stato: analisi opera
opera simbolo del proletariato che ha reso famoso Giuseppe Pellizza da Volpedo in tutto il mondo, capolavoro in cui l’artista coniuga realismo, monumentalità e divisionismo... [vai all’analisi del dipinto]


Biografia di Pietro Longhi

Pietro Longhi: breve biografia
pittore veneziano del settecento cronista della quotidiana vita veneziana esaminata con bonaria ironia. Riscuote grande successo in vita e sulla scia di una sorta di moda "longhiana" ebbe uno stuolo di imitatori ... [vai alla biografia]


Il parrucchiere e la dama - dipinto di Pietro Longhi

Pietro Longhi: Il parrucchiere e la dama
esempio di pittura di genere in cui Pietro Longhi coglie un aspetto della vita quotidiana delle dame veneziane di quel tempo e lo interpreta in stile longhiano ... [vai all’analisi del dipinto]


Particolare del viso della ninfa nel dipinto di Correggio "Giove e Io"

Correggio: Giove e Io
tela commissionata da Federico II Gonzaga per le stanze di Palazzo Te, rappresenta la scena sensuale dell'accoppiamento tra Giove, che ha le sembianze di una nube, con la ninfa Io.... [vai all’analisi del dipinto]