Indice degli argomenti:
Le tappe della vita di Calvino
- Italo Calvino, nasce a Santiago de Las Vegas - Cuba - il 15 Ottobre 1923, dove i genitori risiedono per motivi di lavoro;
- Nel 1925 la famiglia Calvino torna in Italia e si stabilisce in Liguria, a Sanremo, che all’epoca aveva una certa fama internazionale come città turistica per ricchi;
- Nel 1943 prende parte al movimento partigiano, nelle brigate comuniste Garibaldi;
- Dopo la guerra si iscrive al Partito comunista e si trasferisce a Torino, dove inizia la sua attività di scrittore e lavoratore presso la casa editrice Einaudi;
- Nel 1957, dopo i fatti di Ungheria in cui l’Unione Sovietica rivela il proprio totalitarismo, esce dal Partito Comunista. Attraversa una crisi che dura fino al 1960 quando abbandonata l’idea dell’impegno civile oscilla tra un atteggiamento di curiosità intellettuale e uno di scetticismo rispetto al mondo;
- Nel 1958 comincia a dirigere con Vittorini Il Menabò, rivista e collana letteraria insieme.In questo periodo intraprende viaggi negli Stati Uniti e in URSS;
- Nel 1964 sposa una argentina Esther Judith Singer, detta Chichita, interprete e traduttrice, e con lei si trasferisce a Parigi;
- Nel 1965 nasce la figlia Abigail;
- Nel 1972 prende parte ad una serie di trasmissioni radiofoniche sull’Orlando Furioso di Ludovico Ariosto;
- Negli anni ’70 collabora con vari quotidiani ed anche con Playboy Italia che rappresenta la cultura bassa del consumo;
- Nel 1980 si stabilisce a Roma;
- Nel 1985 mentre è in vacanza a Castiglione della Pescaia (Grosseto) dove sta preparando testo delle lezioni che dovrà tenere ad Harvard (USA), è colpito da emorragia celebrale. Muore il 19 settembre all’ospedale Santa Maria della Scala di Siena.
La famiglia di origine
Italo Calvino proviene da una famiglia di scienziati, di estrazione borghese e protestanti.
Il padre Mario, agronomo, dirigeva a Cuba una stazione sperimentale di agricoltura e una scuola agraria. Nel 1925 Calvino torna con la famiglia in Italia, a Sanremo, città d’origine del padre dove questi è chiamato a dirigere la stazione sperimentale di floricoltura “Orazio Raimondo”.
La madre, Eva Mameli, era ricercatrice in scienze naturali.
Dal contesto famigliare deriva ad Italo uno spiccato interesse per le scienze, inoltre i genitori sono di idee socialiste e liberi pensatori, con aperture anarchiche e danno al figlio un’educazione laica e umanitaria.
Calvino cresce in un ambiente antifascista e colto ed è vicino alla cultura di sinistra, partecipa alla Resistenza e milita nel Partito Comunista Italiano (PCI).
Periodo torinese
Inizialmente Calvino si iscrive alla facoltà di Agraria di Torino, per seguire le orme dei genitori e durante questo primo periodo universitario comincia a scrivere alcuni racconti che rimangono inediti.
Abbandonati gli studi di Agraria, nel 1945 si iscrive alla Facoltà di Lettere, sempre a Torino, e collabora con il Politecnico. Nello stesso anno esordisce con il racconto Campo di mine.
Nel 1947 si laurea con una tesi su Conrad e l’anno successivo comincia a lavorare con Einaudi, da cui verrà assunto stabilmente tre anni dopo, ed a collaborare con l’Unità quotidiano del Partito Comunista Italiano.
Nel periodo torinese stringe amicizia soprattutto con Cesare Pavese e Elio Vittorini.
Periodo parigino
Nel periodo parigino frequenta un gruppo di scrittori che si riuniscono intorno all’officina di letteratura potenziale (Ouvroir de littèrature potentielle - Oulipo), gli strutturalisti e i semiologi francesi.
Da queste frequentazioni matura in lui l’idea di una letteratura completamente diversa da quella del periodo torinese, di una letteratura come attività di laboratorio volta a costruire romanzi artificiali.
Il romanzo diventa un meccanismo che gioca artificialmente con le varie possibili combinazioni delle parole per produrre opere molto ingegnose, che non vogliono dare un giudizio sul mondo, ma che vogliono affascinare il lettore per la loro intelligenza, in sostanza un gioco di colloqui tra autore e lettore.
Tutto ciò si lega alla condizione culturale del post-moderno, idea della letteratura in cui si tende a superare il concetto di letteratura alta e bassa.
Lo scrittore post-moderno parte dalla convinzione che si vive in un’epoca in cui si può solo rivisitare il passato ironicamente, non esistono più teorie generali, la cultura si concentra su elementi pragmatici.
La letteratura diventa un esercizio esteriore che confeziona prodotti chiusi in se stessi più che interrogarsi sul senso della realtà contemporanea.
L’ultimo periodo
L’ultimo periodo è segnato da sfiducia e scetticismo crescenti. Calvino prende le distanze sia dall’impegno che dalla fiducia nella scienza.
Il senso della sconfitta caratterizza le ultime opere di Calvino pubblicate postume:
- Tre racconti raccolti nell’opera Sotto il sole giaguaro (1986);
- Il saggio Lezioni americane (1988).
Le due fasi narrative
La produzione narrativa di Calvino è ricca e varia e diversificati sono i temi e i modi espressivi utilizzati, può essere divisa in due fasi, che a loro volta si suddividono in due periodi:
- 1° fase – 1945/64 – Torino – Calvino sfiora il Neorealismo ma subito se ne allontana:
- Periodo neorealista dura dall’immediato dopoguerra all’inizio degli anni Cinquanta (Ultimo viene il corvo, Il sentiero dei nidi di ragno) con narrazioni dedicate alla guerra partigiana.
- Periodo sperimentale in cui alterna la scrittura di racconti realistici (La speculazione edilizia, la nuvola di smog, La giornata di uno scrutatore) a brevi romanzi di tipo fantastico-allegorici raccolti nella Trilogia dei nostri antenati, storie ambientate in epoche storiche con dimensione fantastica.
- 2° fase – 1964/85 – Parigi e Roma – anche la seconda fase è suddivisibile in due periodi diversi:
- Periodo di interesse per le scienze: corrisponde agli anni 1964/70 trascorsi perlopiù in Francia segnati dall’interesse di Calvino per la scienza, la semiologia, lo strutturalismo, l’antropologia culturale e l’astronomia (Cosmicomiche, Castello dei destini incrociati);
- Periodo di interesse per le tematiche del Postmoderno: vi è una profonda trasformazione, la letteratura diventa un mezzo di curiosità per scrittore e lettore in cui vengono riprese e sviluppate sollecitazioni scientifiche (Le città invisibili, Palomar).
Calvino pur frequentando tutte le principali tendenze del secondo Novecento non ha aderito pienamente ad alcuna di esse ed ha mantenuto la propria autonomia.
Le opere letterarie
Prima fase:
- Periodo neorealista:
- i 30 racconti scritti a partire dal 1945 e riuniti nella raccolta Ultimo viene il corvo (1949) dove il tema della lotta partigiana si unisce a concessioni al fiabesco e al fantastico;
- Il sentiero dei nidi di ragno del 1947 – romanzo sulla resistenza, scritto per partecipare, senza successo, a un concorso per la narrativa indetto dalla Mondadori.
- Gli amori difficili – serie di racconti realistici scritti tra il 1948 e il 1958, anno della pubblicazione, che narrano storie di vita quotidiana e di rapporti tra persone, visti in un’ottica ironica.
- La trilogia del filone fantastico-allegorico della raccolta I nostri antenati (1960):
- Il visconte dimezzato del 1952 – è l’opera che segna il passaggio dello scrittore ad una narrazione caratterizzata da una forte componente fantastica;
- Il barone rampante del 1957 – romanzo ambientato nel Settecento ma legato a ricordi d’infanzia trascorsa a Sanremo;
- Il cavaliere inesistente del 1959 – ultimo romanzo della trilogia araldica;
- Filone realistico di argomento sociale:
- I racconti lunghi: La speculazione edilizia del 1957, sulla Riviera ligure deturpata dall’espansione edilizia degli anni Cinquanta, e La nuvola di smog del 1958, sulle difficoltà del lavoro di intellettuale nella realtà industriale;
- La giornata di uno scrutatore del 1963, racconto in cui espone il suo personale punto di vista sulla crisi della cultura di sinistra del dopoguerra.
- Filone fantastico di ambientazione realistica:
- Marcovaldo ovvero Le stagioni in città (1963) – raccolta di racconti pubblicata nella collana Libri per ragazzi di Einaudi dove Calvino pone l’attenzione sulle incongruenze e i disagi della vita alienata nelle città moderne, in chiave comico-grottesca.
Seconda fase:
- Periodo segnato da interessi scientifici in cui Calvino produce una serie di racconti fantascientifici basati su teorie astronomiche e cosmologiche:
- Cosmicomiche del 1965;
- Ti con zero del 1967;
- Periodo ispirato a principi astratti e allegorici:
- Il castello dei destini incrociati del 1969;
- Periodo in cui si rifà al Postmoderno:
- Le città invisibili del 1972;
- Se una notte d’inverno un viaggiatore del 1978;
- Palomar del 1983 – è la sua ultima opera che narra una serie di avventure del signor Palomar, emblematico osservatore della condizione umana (il suo nome allude al maggior osservatorio astronomico del mondo).
I saggi
Calvino ha preso parte al dibattito culturale e letterario oltre che con opere narrative, anche attraverso saggi ed articoli che testimoniano la parabola seguita dalla sua poetica:
- Il midollo del leone del 1955 testimonia la crisi e il superamento della sua fase neorealistica;
- Il mare dell’oggettività (1959) e La sfida al labirinto (1962) incentrati sul “nuovo romanzo” francese e sulle teorie della Neoavanguardia;
- Il romanzo come spettacolo(1970) testimonia il suo approdare alla semiotica e alla letteratura come gioco combinatorio;
- Una pietra sopra(1980), scelta dei suoi più importanti contributi saggistici, in cui Calvino sembra voler prendere le distanze dal passato di impegno e progettazione intellettuale;
- Lezioni americane, rimasto incompiuto e pubblicato postumo nel 1988. Calvino era stato invitato dall’Università di Harvard a tenere delle letture sulla sua idea di letteratura, non le tenne mai per la morte improvvisa. Sono rimasti i testi delle prime cinque lezioni.
Oltre alle opere vere e proprie Calvino ha prodotto una serie vastissima di progetti, articoli, riflessioni, giudizi critici, prefazioni e testi della più varia letteratura.
Fiabe italiane
Dal 1952 l’invenzione fantastica, in cui si intrecciano comico e fiabesco, diventa preponderante nelle opere di Calvino.
L’interesse per il fiabesco, oltre a riflettersi nelle sue opere letteraria, conduce lo scrittore ad una ricerca approfondita sulla tradizione delle fiabe italiane che dura due anni e che si conclude con la pubblicazione, nel 1956, di un’ampia raccolta di duecento Fiabe Italiane.
Indagando nelle tradizioni regionali e nei repertori folcloristici Calvino trascrive in un linguaggio semplice i racconti popolari fiabeschi.
Calvino vs Pasolini
Calvino è uno scrittore che rappresenta un modo opposto di vedere il mondo rispetto a Pasolini, con il quale si scontrava su più argomenti.
In linea generale Calvino ha un atteggiamento razionalistico opposto a quello romantico e nostalgico di Pasolini e a differenza di quest’ultimo non critica il consumismo.
Lo stile
Calvino ama lo stile chiaro e classico, secondo lui è necessario scrivere in un italiano puro, esatto e preciso da ciò gli deriva una struttura narrativa molto limpida ed essenziale e un linguaggio privo di compiacimenti retorici e sentimentali.
La sua narrativa utilizza spesso l’ironia, la trasfigurazione fantastica della realtà e il grottesco per descrivere e criticare la società contemporanea.