ANALISI DIPINTO
Nel 1863 Telemaco Signorini, artista di spicco del gruppo dei Macchiaioli, riproduce un interno del manicomio di San Bonifazio a Firenze nel dipinto “La sala delle agitate”.
Signorini aspetta alcuni anni prima di mostrare in pubblico questo dipinto e quando lo fa, nel 1869 alla Promotrice fiorentina (Società costituitasi a Firenze nel 1843 per sostenere gli artisti e le loro opere, decisiva per divulgare in Italia le opere dei macchiaioli), il quadro suscita, per il suo crudo realismo, clamore e diviene subito oggetto di scandalo.
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Descrizione del dipinto
Il titolo del dipinto “La sala delle agitate” si riferisce al reparto psichiatrico femminile in cui vengono ospitate le malate di mente che sono in preda ad agitazione e irrequietezza.
Il dipinto mostra un grande stanzone con sbarre alle finestre e alla porta ed un alto soffitto.
L’ambiente è molto spoglio e squallido e sembra pervaso da una atmosfera maledetta.
Le piccole finestre sono situate vicino al soffitto e la porta sbarrata appare sullo sfondo del dipinto.
Nella sala le alienate sono ritratte in vari atteggiamenti:
- a sinistra vi è un gruppo di donne, allineate contro il muro e sedute davanti ad una serie di tavoli, una sta urlando, forse verso le altre, molte hanno le teste piegate;
- un’altra alienata sta nel mezzo della stanza e sembra vagare assente e persa;
- sotto un tavolo si intravede la sagoma di una donna, accucciata come se volesse nascondersi;
- accanto alla porta, seduta sulla panca un’altra alienata è avvolta in un lenzuolo, non si distingue il volto, è una non-presenza, è significativamente vuota, inesistente;
- un’altra ancora è rannicchiata accanto all’inferriata della porta;
- altre malate sulla destra vagano per lo stanzone.
L’opera trasmette l’impressione di un silenzio lugubre infranto solo dalle urla della donna con il braccio alzato in segno di minaccia.
Elementi stilistici
Nel dipinto “La sala delle agitate” la luce proviene da una finestra fuori campo sulla destra che illumina le pareti di una tonalità molto chiara, abbagliante e proietta sul pavimento lunghe ombre.
L’originale impianto prospettico in diagonale ha il suo punto di fuga esternamente al quadro sulla parte destra. L’inquadratura diagonale è un elemento ripreso dalle stampe giapponesi.
La scelta cromatica di Signorini si basa su forti contrasti chiaroscurali, sulla contrapposizione delle tinte chiare e luminose delle pareti e del soffitto con le tonalità scure e terrose del pavimento, delle figure e delle ombre che animano il dipinto.
Significato del dipinto
Telemaco Signorini con quest’opera di denuncia sociale riflette sul tema della follia, emerge la problematica sociale dei manicomi e la condizione in cui vivono i sofferenti di disturbi mentali. Dolore e solitudine sono i due sentimenti rappresentati in questo dipinto animato da un intenso e penetrante verismo.
Le infelici donne ritratte, rese alterate dalla demenza, rappresentano un vero spettacolo di dolore.
La solitudine viene ben evidenziata dall’atteggiamento di ognuna delle internate, una donna alza i pugni e urla, altre sono chiuse nei loro mantelli per difesa e protezione, un’altra ancora cerca rifugio sotto il tavolo.
Richiamandosi al metodo scientifico sostenuto dal Naturalismo Signorini dipinge senza far trapelare alcun coinvolgimento emotivo, con distacco obiettivo.