ANALISI DIPINTO
Il dipinto “Sera sulla via Karl Johan” (Evening on Karl Johan Street) del pittore norvegese Edvard Munch, fa parte della serie di quadri imperniati sulla “paura di vivere” e viene esposta per la prima volta a Berlino nel 1902 con il titolo “Strada” suscitando critiche e stroncature.
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Karl Johan Street
Non è la prima volta che Munch prende come soggetto di un suo quadro questa strada, in altre occasioni infatti “Karl Johan Street”, via centrale di Cristania, l’attuale Oslo, gli aveva ispirato immagini relativamente realistiche.
Solo due anni prima che dipingesse “Sera sulla via Karl Johan”, Munch aveva dato, di questa strada, una versione impressionistica nell’opera “Primavera sulla via Karl Johan”, ma va sottolineato che, nell’opera del 1892, la sua interpretazione si stacca decisamente dalle immagini consuete per diventare la scena di una visione espressionista di angoscia.
Descrizione del dipinto
La serata dipinta da Munch nella “Sera sulla via Karl Johan” è infatti la scena di un incubo, un sogno di ansia in cui Munch mostra il boulevard principale di Cristania affollato:
- sulla sinistra da figure vestite di nero con facce bianche come cadaveri che fluttuano come zombi inarrestabili verso lo spettatore. La folla di persone è una sorta di corteo rappresentativo della società borghese, uomini col cilindro e donne con eleganti cappellini, tutti con gli occhi sbarrati e i visi informi e contratti in una fissità inquietante, personaggi ridotti a maschere, prigionieri di norme e convenzioni;
- sulla destra procede silenzioso e si contrappone una figura solitaria e scura che cammina dando le spalle in senso opposto, controcorrente, allontanandosi. Quella figura metaforicamente incarna l’artista che si sottrae al controllo sociale e non chiede consensi né alla classe dominante, né alla massa; si allontana da una folla rumorosa, il cui trambusto è troppo per l'anima sensibile di un artista.
Il Palazzo verso cui la strada si prospetta è lo Stortinget, il Parlamento che, in quanto luogo dove vengono emanate le leggi e stabilite le regole sociali, domina la scena e simbolicamente è posto a vigilare con le sue finestre/occhi, dall’abbagliante luce gialla e bianca, sul rispetto dei valori borghesi. Le finestre illuminate sembrano sventolare nello spazio come grandi aquiloni rettangolari.
La massa anonima
Munch taglia, in parte all’altezza del petto e in parte all’altezza della vita, le persone in primo piano che fanno parte della fiumana di gente che percorre il marciapiede di sinistra determinando nell’osservatore che vede venirgli incontro questa massa di persone l’effetto di una vicinanza opprimente che può travolgerlo, in questo modo Munch crea un senso di minaccia.
La massa anonima dagli sguardi vacui e dalle espressioni cupe si spingono verso chi guarda il dipinto come se lo volessero attaccare.
Stile
Munch comunica l’ansia e la paura di vivere dell’uomo non solo attraverso l’immagine di queste figure senza volto, incombenti, ma anche attraverso il suo stile molto personale.
Abbandonando la precisione e la definizione dei contorni e dei dettagli richiesti dallo stile accademico, Munch utilizza una pennellata ampia e aperta e realizza una distorsione delle immagini utile a trasmettere le proprie emozioni.
Munch con un disegno semplice ed efficace divide il dipinto in tre blocchi di colore:
- i frontali delle case rosse,
- le figure nere,
- il cielo blu scuro sullo sfondo.
I suoi colori sono sporchi, giallo acido, blu scuro e viola, malva e grigio, potrebbero quasi provenire da Van Gogh se non fosse che l'effetto è diverso: in Van Gogh i colori brillano, mentre in Munch sono opachi e sembrano arrivare da uno stato di sogno in cui tutto è irreale e stranamente alterato.
Significato del dipinto
La solitudine incomunicabile dell’uomo e la sua paura di vivere sono i temi centrale di quest’opera, dietro cui si cela anche un attacco feroce alla borghesia.
Edvard Munch ha creato con questo dipinto un potente ritratto di solitudine e paura. C'è una crudezza in quest’opera che ricorda quello del più famoso dipinto di Munch, L’urlo (The Scream), ma in “Sera sulla via Karl Johan” la minaccia viene dall'esterno, dalla società, piuttosto che dalla mente dell'artista.
Per Edvard Munch la città incarna gli orrori della vita moderna, la folla senza volto è ostile e fa emergere nell’uomo sentimenti di solitudine e paura.