ANALISI DIPINTO
Lo Sposalizio della Vergine viene realizzato, in anni quasi coincidenti, sia da Raffaello (1504) che da Perugino (1503-4).
Caratteristiche comuni ai due dipinti:
La forma della tavola per entrambe le opere è verticale e semicircolare nella parte superiore (tavola centinata).
I due dipinti a livello scenografico seguono il modello della Consegna delle chiavi nella Sistina, affresco del Perugino.
Viene descritto l’episodio evangelico in cui il sacerdote celebrante tiene le mani dei due coniugi che si scambiano gli anelli.
I personaggi sono allineati in primo piano e dietro di loro si estende la piazza pavimentata, semivuota, costruita con prospettiva centrale.
Sullo sfondo un tempio di pianta centrale ed un paesaggio all’orizzonte.
Le figure hanno eleganti anatomie allungate con ovali perfetti dai lineamenti dolci, i volti un po’ piegati di lato, rese con un disegno dalle linee morbide.
In entrambi i dipinti vi è il personaggio che spezza il bastone, secondo l’episodio narrato nei vangeli apocrifi riguardo alla scelta dello sposo di Maria, (uomo con le calze rosse).
I due quadri tuttavia sono profondamente diversi.
Scheda differenze tra Perugino e Raffaello
PERUGINO
RAFFAELLO
Le figure
Le figure, per quanto aggraziate, appaiono rigide e statiche, come manichini stereotipati, fermi in fila uno dietro l’altro.
Le figure
Raffaello inverte la posizione dei personaggi e degli sposi. Le figure, in cui si riconosce l’ascendenza peruginesca, si presentano in posizioni più naturali, in posizione arcuata e più dinamiche, conseguenza della pratica acquisita da Raffaello attraverso lo studio dei modelli dal vero.
Punto di fuga
Il punto di fuga prospettico è più basso e dà all’osservatore una visione corrispondente all’altezza degli occhi dei personaggi.
Punto di fuga
Il punto di fuga prospettico si alza rispetto a Perugino, dando all’osservatore una visione dall’alto della scena.
Il tempio
Il tempio è ottogonale con 4 protiri, simbolo della continuità fra l’antichità e la chiesa Cristiana.
La cupola è parzialmente visibile, perché tagliata dalla tonda.
Il tempio
Il tempio è tutto visibile, compresa la cupola, è a pianta circolare, circondato da un deambulatorio con un porticato.
Fondale scenico
Il tempio massiccio e statico chiude lo spazio come un fondale scenico, una quinta teatrale.
Fondale scenico
Il tempio non rappresenta un fondale ma è inglobato nello spazio è un vero e proprio edificio.
La scena
Il quadro di Perugino è un quadro convenzionale, la scena si presenta più semplice e schematica e il tempio rappresenta solo uno sfondo del dipinto.
In questo modo tra la fila orizzontale dei personaggi in primo piano e il tempio sullo sfondo c’è una netta frattura che rompe l’unità strutturale della scena.
La scena
Ciò che cambia è l’impaginazione della scena, che in Raffaello è più complessa, in cui il tempio è il fulcro unificatore della composizione.
A Raffaello interessa l’unità strutturale della scena ed emerge l’influenza della cultura matematico-prospettica tipica di Urbino e del modello di Piero della Francesca. La prospettiva risulta più armonica e accentuata.
La luce
La luce è più fredda, lunare, tendente all’azzurro.
La luce
La luce è calda e dorata.