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Sezione Letteratura

Tu m'hai sì piena di dolor la mente

Parafrasi e analisi della poesia

(Rime)

Guido Cavalcanti

· Pubblicato · Aggiornato ·

L’amore che distrugge di Cavalcanti

Cavalcanti canta l’amore deluso, oggetto di questa sua poesia è infatti l’aspetto angosciante e drammatico dell’amore stilnovistico, l’amore non corrisposto che sconvolge il poeta innamorato e gli fa desiderare la morte.


TESTO

PARAFRASI

[1]
Tu m’hai sì piena di dolor la mente,
che l’anima si briga di partire,
e li sospir’ che manda ’l cor dolente
mostrano agli occhi che non può soffrire.

[1] Tu (Tu – la donna amata - apostrofe) mi hai così riempito di dolore la mente che la [mia] anima si dà da fare (si briga) per andarsene (di partire) [da lui], e i sospiri che il [mio] cuore sofferente (dolente) emette (manda) rivelano chiaramente a tutti coloro che mi guardano (agli occhi - sineddoche) che esso ormai non può soffrire oltre.

[5]
Amor, che lo tuo grande valor sente,
dice: “E’ mi duol che ti convien morire
per questa fiera donna, che niente
par che pietate di te voglia udire

[5] Amore (Amor - personificazione), che ben conosce (sente) il tuo grande valore (lo tuo grande valor – il potere della bellezza della donna), dice: “Mi dispiace (mi duol) che tu sia costretto (ti convien) a morire a causa di questa donna crudele (fiera), che non sembra voler provare (voglia udire) neppure un po’ di compassione (pietate) per te”

[9]
I’ vo come colui ch’è fuor di vita,
che pare, a chi lo sguarda, ch’omo sia
fatto di rame o di pietra o di legno,

[9] Mi muovo come colui che è insensibile a tutto (come colui ch’è fuor di vita - similitudine), che sembra, a chi lo osserva (lo sguarda), come un uomo fatto di rame o di pietra o di legno (come una statua),

[12]
che si conduca sol per maestria
e porti ne lo core una ferita
che sia, com’ egli è morto, aperto
segno.

[12] che si muove solo meccanicamente (per maestria) ed ha nel cuore (porti ne lo core) una ferita che è la prova evidente (aperto segno) che egli è morto.


Riassunto della poesia

Il poeta si rivolge alla donna amata dicendole che lo ha fatto così tanto soffrire che ormai non desidera altro che morire, e tutti vedono che la sofferenza del suo cuore non può continuare. Lo stesso Amore che conosce il potere che la bellezza della donna esercita sugli uomini, ha compassione di lui e gli dice quanto gli dispiaccia che lui debba soffrire a causa di questa donna che non prova neppure un minimo di pietà per lui. A causa dell’insensibilità della donna egli non riesce più a vivere normalmente ma si sente come un automa, meccanicamente, con una ferita nel cuore che è la prova lampante del suo essere morto.


Analisi del testo della poesia

La poesia “tu m’hai sì piena di dolor la mente” è imperniata su un tono drammatico che dà consistenza e rilievo al dramma amoroso che sconvolge il poeta.
Tre i protagonisti della lirica:

  • La donna amata, apostrofata all’inizio della lirica con il Tu, causa di tutto il dolore e dello sconvolgimento del poeta. Non usare il voi consueto ma rivolgersi all’amata con la seconda persona singolare permette al poeta di rendere più incisiva e appassionata l’apostrofe;
  • Il poeta (I’ v.9) che è la vittima di una passione che lo riduce in uno stato pietoso;
  • Amore (Amor v.5), testimone partecipe della sofferenza amorosa del poeta.

L’amore stilnovista che ingentilisce ed eleva lascia il posto, quando non ricambiato, al dramma della sofferenza e la donna gentile e angelica diventa una donna fiera, cioè crudele ed insensibile.


Analisi metrica

Sonetto, schema: ABAB ABAB CDE CDE.
Il lessico privilegia parole dure e gravi, appartenenti al campo semantico della sofferenza, del dolore e della morte, per contribuire a creare un’atmosfera di tristezza in armonia con il contesto.
Nonostante ciò la lirica mantiene un andamento melodico soave e leggero, tipico dello stilnovismo.


Figure retoriche

Oltre alle figure retoriche indicate nella parafrasi, vi sono:
Paronomasia - per, par (vv. 7 e 8);
Enjambements – vv.3-4, 6-7, 7-8, 10-11, 13-14.






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