ARCHIVIO NEWS 2016



- TORINO – La dinastia dei Brueghel alla Reggia Venaria

Danza nunziale all’aperto (particolare), dipinto di Pieter Brueghel il Giovane
Danza nunziale all’aperto (particolare),
di Pieter Brueghel il Giovane, 1610 ca.

Quale modo migliore per chiudere il 2016 o festeggiare il 2017 in arrivo? Visitare la mostra Brueghel. Capolavori dell’arte fiamminga, a Torino, nelle Sale delle Arti della residenza sabauda.
L’esposizione, aperta dal 21 settembre 2016 al 19 febbraio 2017, mette a fuoco l’arte della più importante congrega di artisti fiamminghi che, a cavallo tra il XVI e XVII secolo, interpretarono il Seicento, partendo dal patriarca della famiglia, Brueghel, Pieter il Vecchio, fino al pronipote, Abraham Brueghel.
Cinque generazioni di questa famosa dinastia di artisti, in un arco di tempo di oltre 150 anni, raccontano attraverso le loro opere, fatti, storie, vita vissuta, valori, sentimenti, pensieri di un’epoca, dando vita al secolo d'oro della pittura fiamminga che influenzerà in maniera permanente la storia dell'arte.
Le opere dei membri della famiglia Brueghel, sono affiancate da un’importante selezione di quadri di artisti della scuola fiamminga: da Frans de Momper a Frans Francken, da Hendrick van Balen a Joos de Momper, a molti altri.
La rassegna si sviluppa attorno a tematiche che danno il titolo alle sette sezioni della mostra, in un percorso artistico e creativo di forte impatto emotivo.
Una mostra da non perdere!

Curiosità: sul sito ufficiale della mostra due video dal titolo “A voi la parola! Il pubblico racconta” riportano le impressioni ed i pareri “a caldo” dei visitatori.

Per vedere i video, avere maggiori informazioni e conoscere gli orari, visita il sito della mostra: www.lavenaria.it


- ROMA – Artemisia Gentileschi e il suo tempo

Giuditta che decapita Oloferne, dipinto di Artemisia Gentileschi, 1612-13
Giuditta che decapita Oloferne, 1612-13

Le vacanze di Natale possono essere l’occasione per visitare una grande mostra: la rassegna sull’opera di Artemisia Gentileschi al Museo di Roma, Palazzo Braschi, dal 30 Novembre 2016 al 7 maggio 2017.
Artemisia Gentileschi, grande talento femminile del ‘600, è presente con opere provenienti da ogni parte del mondo, grazie alla generosità  di collezioni private  e di alcuni dei principali musei del mondo: Metropolitan di New York, Museo Nazionale di Capodimonte, Galleria Palatina di Firenze e Wadsworth Atheneum di Hartford Connecticut. 
Madonne con bambino, divinità pagane, nobildonne, fantesche, sante in estasi, fiere vendicatrici bibliche, questo è l’universo femminile che affolla la mostra dal titolo :"Artemisia Gentileschi e il suo tempo".
95 i dipinti esposti, le opere sono divise in diverse sezioni corrispondenti alle sue tappe biografiche, Firenze, Roma e Napoli, e seguono un ordine cronologico che va dal 1610 al 1652.
Tra le opere: Giuditta che decapita Oloferne,Autoritratto come suonatrice di liuto, Ester e Assuero, Conversione della Maddalena, Giaele e Sisara,  Danae, Giuditta e la fantesca Abra, autoritratto come suonatrice di liuto. Opere certe e altre attribuite, meno convincenti, come l’Autoritratto giovanile del 1613 o la Morte di Cleopatra.
In esposizione ci sono anche le opere di altri protagonisti del Seicento, significativi allo scopo di evidenziare affinità e divergenze con la pittrice, solo per citarne alcuni: Giovanni Baglione, Ludovico Cigoli, c’è anche il padre Orazio con Giuditta e la sua ancella, Simon Vouet, Cristofono Allori , Jusepe de Ribera, Francesco Furini, Giovanni Martinelli, Francesco Guarino, Massimo Stanzione.

Per maggiori informazioni e orari visita il sito della mostra: www.museodiroma.it


- MILANO – Appuntamento con l’arte di Piero della Francesca

Madonna della Misericordia, tavola di Piero della Francesca
Madonna della Misericordia, tavola di Piero della Francesca

Dal 6 dicembre 2016 all'8 gennaio 2017 a Palazzo Marino, nella Sala Alessi, verrà esposta la parte centrale del polittico di Piero della Francesca  “Madonna della Misericordia” prestato al Comune di Milano dal Museo Civico di Sansepolcro, città natale del maestro toscano.
L’iniziativa rientra nella tradizionale appuntamento natalizio milanese con l’arte che prevede l’esposizione, con ingresso gratuito, nel palazzo del Comune, Palazzo Marino, di un capolavoro dell’arte italiana.
Quest’anno la scelta è caduta sulla “Madonna della Misericordia”, dipinta da Piero della Francesca intorno al 1450, che rappresenta la prima opera documentata dell'artista quattrocentesco ed uno dei massimi capolavori del Rinascimento italiano.
La “Madonna della Misericordia” è un’opera su tavola che raffigura la Vergine Maria nella diffusa, all’epoca, tipologia iconografica di protettrice del genere umano dai mali del mondo, nell’atto di aprire il mantello per dare riparo ai fedeli in preghiera, secondo la consuetudine medievale del privilegio della ‘protezione del manto’ che le nobildonne potevano concedere a perseguitati e bisognosi d'aiuto con il semplice gesto di allargare il mantello.
Particolare curioso: il pittore ha rappresentato se stesso tra i fedeli nell’uomo con lo sguardo rivolto verso l’alto, accanto alla veste di Maria, quasi frontale allo spettatore, probabile autoritratto di Piero della Francesca.
Il prestito è una forma di “do ut des” in quanto il Comune di Milano come contropartita ha offerto a sua volta in prestito, al Comune di Sansepolcro, la “Testa di Leda” di Leonardo da Vinci, proveniente dalle collezioni civiche del Castello Sforzesco e un dipinto di Giampietrino con a tergo la raffigurazione di un poliedro platonico disegnato da Leonardo per il “De divina proportione”, concesso dal Museo Poldi Pezzoli, per l’allestimento nel 2017 di due mostre, una, a febbraio, dedicata a Roberto Longhi e la seconda, a giugno, su Luca Pacioli, di cui ricorreranno i 500 anni dalla scomparsa.

 

Per saperne di più su questo artista legg il nostro articolo: "Piero della Francesca"
Per maggiori informazioni e orari visita il sito della mostra: www.comune.milano.it


- VERONA – PICASSO. FIGURE (1906-1971)

Marie-Therese, ritratto di Picasso del 1937
Una delle opere in mostra: Ritratto di Marie-Therese, 1937

A Verona, a Palazzo Forti, il Museo AMO (Arena Museo Opera), via Achille Forti n. 1, dal 15 ottobre 2016 al 12 marzo 2017, espone Pablo Picasso (Málaga, 1881 - Mougins 1973). La mostra dal titolo “Picasso. Figure (1906-1971)” vuole mostrare in che modo Picasso ha approcciato il tema della figura umana e dei ritratti, tenendo conto dei suoi tanti stili differenti e della conseguente metamorfosi subita dai “suoi” corpi umani.
Un percorso di novanta opere, una per ogni anno di vita di Picasso, che dei suoi 91 anni ne dedicò quasi 80 all’arte, suddivise in sei sezioni:

  • Prima sezione (1907-1916): decostruzione e ricostruzione cubista;
  • Seconda sezione (1917-1924): reinvenzione della linea classica;
  • Terza sezione (1925-1936): metamorfosi surrealiste;
  • Quarta sezione (1937-1945): figure di guerra;
  • Quinta sezione (1945-1953): ritorno alle origini;
  • Sesta sezione (1954-1972) : l'artista e la sua modella.

I capolavori concessi, per la maggior parte, in prestito dal Musée National Picasso di Parigi, comprendono sia opere di pittura, che di scultura e di grafica.
Tra le opere esposte nella mostra veronese: Nudo seduto (1907), Il Bacio (1931), La Femme qui pleure ed anche Portrait de Marie-Thérèse entrambi del 1937. Senza dimenticare Jeune Garçon à la langouste del 1941 e le divertenti serie delle donne con cappello.
Apre la mostra grafite, opera su carta da disegno del 1906 e dedicata agli studi per ritratti.
In mostra anche foto e filmati d’epoca.

 

Per maggiori informazioni e orari visita il sito della mostra: http://www.mostrapicassoverona.it


- MILANO – Basquiat, il "graffitaro"

Locandina mostra Basquiat a Milano
Locandina mostra Jean-Michel Basquiat a Milano

Milano offre l’occasione di approfondire la conoscenza delle opere di Jean-Michel Basquiat, artista newyorkese “maledetto” e ribelle. Dal 28 ottobre 2016 fino al 26 febbraio 2017, quasi 100 opere della sua produzione artistica realizzata tra il 1980 e 1987, provenienti da collezioni private, saranno esposte al Mudec, Museo delle Culture, a Milano.
Basquiat è tra i più importanti esponenti della street art, famoso soprattutto per i suoi graffiti, che riesce ad elevare ad opera d’arte, e dalla vita tormentata e molto breve, muore per overdose a soli 27 anni, nel 1988.
Le opere di Basquiat raccontano con un linguaggio immediato e dissacrante, fatto di figure e disegni che si intrecciano a scritti, parole e scarabocchi, tematiche impegnative e fondamentali quali l’identità umana, la sua fragilità e la questione razziale.
La breve vita di Basquiat è stata caratterizzata da eccessi, sregolatezza, uso di droghe, ribellione, grandi amicizie e grandi amori (come quello con Madonna). Nato a New York nel 1960  mostra fin dall’infanzia il suo talento artistico. Frequenta la scuola d’arte dove incontra Al Diaz con il quale inizia a fare graffiti per le strade di New York firmati con lo pseudonimo SAMO, gioco di parole riferito alla marijuana che stavano fumando (The Same Old Shit). Stringe amicizia anche con Keith Haring, ma l’incontro decisivo per la sua carriera è con il padre della pop art Andy Warol.
La mostra permette di rivivere le atmosfere legate alla Street art newyorkese, dai graffiti crudi e provocatori creati sui muri e sui vagoni della metropolitana della Grande Mela.

Per maggiori informazioni e orari visita il sito della mostra: http://www.mudec.it


- MILANO – Il Mondo Fluttuante in mostra

Fuji Rosso, silografia policroma di Katsushika Hokusai
Fuji Rosso, stampa di Katsushika Hokusai

L’arte giapponese, proveniente dalla prestigiosa collezione del Honolulu Museum of Art, è arrivata a Milano attraverso la produzione dei 3 artisti giapponesi più famosi nel mondo, tre maestri incisori vissuti a cavallo tra 18esimo e 19essimo secolo: Katsushika Hokusai (1760‐1849), Utagawa Hiroshige (1797‐1858) e Kitagawa Utamaro (1753‐1806).
La mostra, “Hokusai, Hiroshige, Utamaro. Luoghi e volti del Giappone”, è ospitata nelle sale di Palazzo Reale dal 22 settembre 2016 al 29 gennaio 2017 ed è una delle iniziative previste dal calendario di eventi, che stanno avendo luogo in Italia lungo l’arco del 2016, per celebrare il 150° Anniversario delle relazioni tra Giappone e Italia.
Oltre 200 opere: serigrafie policrome, libri illustrati, surimono (biglietti augurali), che mostrano un mondo fatto di paesaggi, vulcani, onde (tra cui l’ormai celeberrima: “La grande onda presso la costa di Kanagawadi Katsushika Hokusai) , ponti, templi, cascate, fiori, aquiloni, cascate, animali e bellezza femminile. Soggetti interpretati più volte, da diverse angolazioni e con diverse inquadrature, riprodotti in formati diversi e su stampe di vario tipo, orizzontali, verticali, a ventaglio, ecc.
Il genere artistico è quello definito ukiyo-e, che significa “immagine del mondo fluttuante” e fa riferimento al concetto della filosofia buddista che afferma la necessità di vivere con distacco le cose terrene, assaporando i piaceri fugaci della vita prima che svaniscano, di vivere un “Mondo Fluttuante”.
L’esposizione è uno straordinario viaggio in quell’arte giapponese che tanto ha conquistato e influenzato lo stile e il gusto di alcune delle più importanti correnti artistiche europee di fine Ottocento, lasciando la sua impronta su artisti come: Gauguin, Monet, Van Gogh, Klimt, Segantini, Matisse e Picasso, e tanti altri.

Per maggiori informazioni e orari visita il sito della mostra: www.hokusaimilano.it


- LUGANO – Paul Signac: luce e colore

Saint Tropez fontaine des lices, dipinto di Paul Signac (1895)
Saint Tropez fontaine des lices, dipinto di Paul Signac (1895)

Al MASI (Museo d'arte della Svizzera italiana) di Lugano, dal 4 settembre 2016 al 8 gennaio 2017, è possibile ammirare le opere di Paul Signac (1863-1935), uno dei massimi protagonisti dell’arte di fine Ottocento e grande precursore della pittura moderna, nella mostra dal titolo: “Paul Signac. Riflessi sull’acqua”.
Amante del colore, il pittore Paul Signac ha seguito un percorso creativo intenso e vario. La mostra permette di seguire la sua evoluzione artistica, sia cronologica che tematica, dagli esordi con i primi dipinti impressionisti, passando poi al neoimpressionismo per approdare agli ultimi acquarelli della serie Ports de France, la mostra itinerante realizzata tra il 1929 e il 1931 e che rappresenta il culmine della sua carriera di acquarellista. Oltre 140 opere, fra dipinti, disegni, acquerelli e incisioni, provenienti da un’unica collezione privata.
Instancabile viaggiatore e velista appassionato, Paul Signac visita i grandi porti europei: Venezia nel 1904 e 1908, Rotterdam nel 1906, Istanbul nel 1907, nonché i grandi porti francesi, Marsiglia e La Rochelle.  Ne fa il soggetto di molti dei suoi dipinti. Lo spettatore ha l’occasione di ammirare l’infinita varietà dei colori dell’acqua, del cielo e delle luci, in immagini scintillanti, ad olio e acquerello, che riproducono porti marini o fluviali, in Francia e altrove, oltre alle vedute di Parigi, agli scorci di Saint-Tropez, al mare di Saint-Malo avvolto in nebbie rosate, alle spiagge di Mont-Saint-Michel.
Questa collezione è unica anche per la diversità delle tecniche che abbraccia:  dal pointillisme, tecnica in cui Signac era maestro indiscusso, ai richiami al japonisme degli acquarelli in cui barche con alberi maestri e vele che si incrociano e sovrappongono, solcano un mare dai mille riflessi. Di grande interesse anche i disegni preparatori a inchiostro di china, che rivelano i segreti di composizioni lungamente meditate dall’artista nel suo atelier, e la sezione documentaria che permette di conoscere le teorie sul colore dei neoimpressionisti.

Per maggiori informazioni e orari visita il sito della mostra: www.masilugano.ch


- PAVIA – Ancora la carica travolgente di Guttuso in mostra

Renato Guttuso, locandina della mostra
Locandina della mostra di Pavia su Guttuso

Settembre ancora all’insegna del grande artista, massimo esponente del realismo italiano, Renato Guttuso. Alle Scuderie del Castello Visconteo di Pavia dal 16 settembre ha aperto la mostra: “Guttuso. La forza delle cose”, ed il visitatore avrà tempo di vederla fino al 18 dicembre 2016.

Le nature morte sono il soggetto intorno a cui verte l’esposizione; un genere che Guttuso ha dipinto  interrottamente e che ha costituito una caratteristica che lo ha distinto nettamente ed ha contribuito a farne uno dei più significativi rappresentanti dell’arte italiana contemporanea.
Oltre 50 le opere esposte, che vanno dalla fine degli anni Trenta agli anni Ottanta, provenienti da istituzioni, musei e da collezioni private.

Nel titolo della mostra viene richiamata la straordinaria forza espressiva e potenza cromatica trasmesse da questo artista attraverso la riproduzione di una serie di oggetti; oggetti che diventano “cose” dalla grande carica travolgente. Lo testimoniano capolavori come Natura con drappo rosso(1942) dalla valenza ideologica; Finestra(1947) o Bottiglia e barattolo(1948) che risentono dell’influenza picassiana post-cubista; o le opere degli anni ’60: Il Cestello(1959), La Ciotola(1960) e Natura morta con fornello elettrico(1961); o le più recenti opere come Cimitero di macchine (1978) in cui l’artista, inusitatamente, abbandona le cromie vivaci per un triste bianco e grigio, o Teschio e cravatte, Bucranio, mandibola e pescecane(1984).

Del materiale multimediale arricchisce l’esposizione: una serie di fotografie, alcune inedite, concesse dagli Archivi Guttuso, e dei video messi a disposizione da Rai Teche, permettono al visitatore di indagare più a fondo nella vita di Guttuso approfondendo alcuni aspetti relativi alle sue abitudini e alle sue amicizie, nonché ascoltando la sua voce e vedendolo mentre dipinge.

Per maggiori informazioni e orari visita il sito della mostra: www.scuderiepavia.com


- ROMA - Guttuso. Inquietudine di un realismo

Crocifissione, dipinto di Renato Guttuso
Crocifissione, di Renato Guttuso(1940-41)

I quadri di ispirazione religiosa di Renato Guttuso sono in mostra a Roma, alla Galleria Alessandro VII di Palazzo del Quirinale. L’esposizione dal titolo “Guttuso. Inquietudine di un realismorimarrà aperta solo un mese, dal 10 settembre al 9 ottobre2016.
Tra le opere esposte, prestato dalla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, vi è anche uno dei dipinti più famosi del pittore neorealista: “Crocifissione” (1940-41), che all’epoca in cui venne presentato al pubblico, nel 1942 in occasione della presentazione al Premio Bergamo, suscitò non poche polemiche ed incorse addirittura nell’accusa di blasfemia.
L’opera, una delle più significative del Novecento italiano, diede luogo ad accesi dibattiti in quanto al di fuori dei canoni classici dell’iconografia religiosa per il crudo realismo della scena, la nudità della Maddalena, la posizione delle croci che non sono una di fianco all'altra ma in diagonale, una dietro l'altra, e la posa in cui Cristo è ritratto con il volto seminascosto dalla croce di uno dei due ladroni.
Il percorso espositivo vede, oltre a opere di arte figurativa e numerosi scritti, una trentina di quadri di ispirazione religiosa tra cui: “Spes contra spem” dell’82, “Sperare contro ogni speranza” titolo tratto dalla “Lettera ai Romani” di San Paolo; “Saul e David” del ’63; “Conversione di San Paolo” del ’77 con Saulo a terra vestito con indumenti moderni; “Il Legno della Croce” dell’80; “Cena di Emmaus” dell’81; “Studi di Crocifissione” che chiude la rassegna.
L’ingresso alla mostra è gratuito e prevede la prenotazione:

  • on line
  • tramite Call center, tel. 06 39.96.75.57.
  • presso INFOPOINT.

Per maggiori informazioni e orari visita il sito della mostra: www.palazzo.quirinale.it


- MADRID - Da Caravaggio a Bernini, capolavori del Seicento italiano nelle Collezioni Reali

Conversione di Saulo, dipinto di Guido Reni
Conversione di Saulo (1620), di Guido Reni

In una stanza nascosta del Palazzo Reale di Madrid è stato ritrovata un’opera inedita di Guido Reni (Bologna, 1575-1642): “Conversione di Saulo”, realizzata a Roma intorno al 1620. L’autore della scoperta, Gonzalo Redín Michaus, ha pensato di farne il pretesto per una mostra dedicata alle opere del seicento italiano, dal titolo: De Caravaggio a Bernini. Obras maestras del seicento italiano en las Colecciones Reales.
L’opera raffigura un imponente cavallo da cui il bellissimo guerriero, Saulo, accecato dalla luce proveniente da uno squarcio tra le nubi, viene sbalzato. Colpiscono l’artificialità della posa e l’irrealtà dei colori.
In esposizione, oltre all’imponente opera ritrovata, 72 opere, tele di Caravaggio, Guercino, Bernini,  de Ribera, Le Brun,  Velázquez e sculture tra cui un altorilievo di Giovanni Battista Foggini. Le opere fanno parte di un immenso patrimonio artistico donato da Isabella II nel 1865 alla Stato spagnolo, sono state tutte restaurate per l’occasione e riunite per la prima volta a Madrid provenienti da palazzi, conventi e ambasciate del Paese.
Una ventina di opere, oltre alla “Conversione di Saulo”, sono totalmente inedite e sono mostrate al pubblico per la prima volta, come “La Tunica di Giuseppe” dipinta da Velazquez dopo il suo primo viaggio in Italia (1629-1631).
Il Palacio Real di Madrid ospita l’esposizione dal 7 giugno fino al 16 ottobre 2016.

Per maggiori informazioni, orari e biglietti visita il sito della mostra: www.patrimonionacional.es


- LOS ANGELES - London Calling: Bacon, Freud, Kossoff, Andrews, Auerbach, Kitaj

Girl with a kitten, dipinto di Lucian Freud
Girl with a kitten (1947), dipinto di Lucian Freud

Sei pittori di spicco, che lavorano a Londra nei decenni successivi alla seconda guerra mondiale, sono l’oggetto su cui verte la nuova mostra allestita dal J. Paul Getty Museum (dal 26 luglio al 13 novembre 2016).
Questo gruppo di artisti sviluppa nuovi stili ed ha un nuovo approccio nel raffigurare la figura umana e il paesaggio, in un periodo che vede in generale affermarsi dell'astrattismo e spinge definitivamente la pittura figurativa ai margini. 
Freud, Bacon, Kossoff, Andrews, Auerbach, Kitaj sono i maggiori rappresentanti della Scuola di Londra, questo gruppo innovativo di artisti figurativi che resistono all'astrazione, al minimalismo e al concettualismo che dal dopoguerra dominerà l'arte contemporanea.
Il titolo della mostra, "London Calling", è tratto dall'album post-punk del 1979 della band dei Clash.
London Calling nasce da una collaborazione tra Tate Gallery e J. Paul Getty Museum e comprende 80 dipinti, disegni e stampe, per buona parte provenienti  dalla Tate, da sempre impegnata a far conoscere il lavoro di questi artisti, a cui si sono aggiunti una serie di prestiti di opere provenienti da altri musei e da collezionisti privati.
Gli artisti del gruppo erano uniti da rapporti di amicizia ed anche dall’aver esposto i propri lavori con la stessa galleria di Londra: Marlborough Fine Art.
Le differenze artistiche tra i componenti del gruppo sono spesso enormi ma tutti si trovano accomunati nel rendere la fragilità e la vitalità della condizione umana, reinventando il modo in cui possono essere rappresentati.
Le opere spaziano dalle teste e torsi contorti di Francis Bacon, alle traballanti strade di Londra di Leon Kossoff, alla carne tormentata dei nudi di Lucian Freud.

Per maggiori informazioni, orari e biglietti visita il sito della mostra: www.getty.edu


- ROVERETO (Trento) - I pittori della luce. Dal Divisionismo al Futurismo

I pittori della luce, locandina della mostra
Locandina della mostra

Le opere di grandi maestri come Segantini, Pellizza da Volpedo, Morbelli, Longoni, Boccioni, Balla, Carrà, Russolo e Severini sono esposte al Mart di  Rovereto (Tn), dal 25 giugno al 9 ottobre 2016, nella mostra “I pittori della luce. Dal Divisionismo al Futurismo”, proveniente dalla Fundación MAPFRE di Madrid, dove è rimasta dal 17 febbraio al 5 giugno.
Le ottanta opere in mostra, provenienti dalle Collezioni del Mart e da prestiti pubblici e privati, illustrano il passaggio di testimone tra gli artisti delle due correnti attraverso un percorso che si compone di sei sezioni cronologiche e tematiche:

  • Il Divisionismo tra vero e simbolo;
  • La luce della natura;
  • La declinazione simbolista. Una “pittura di idee”;
  • La declinazione realista. L’impegno sociale;
  • Verso il futurismo;
  • La pittura futurista.

Divisionismo e futurismo sono le due correnti artistiche che segnano il passaggio tra ottocento e novecento e gettano le basi della pittura moderna.
Il Divisionismo, ha origine nel 1891, anno della prima uscita pubblica dei pittori Segantini, Pellizza da Volpedo, Morbelli, Longoni, in occasione della Triennale di Brera (Milano), svolge una parte fondamentale di innovazione artistica in Italia, tra fine 800 e inizio 900, e la sua carica rivoluzionaria verrà sfruttata e proseguita dal movimento d’avanguardia del futurismo rappresentato dai pittori Boccioni, Balla, Carrà, Russolo e Severini.
Il sovvertimento visivo del divisionismo, basato sulla ricerca del potere espressivo della luce e sulla scomposizione del colore, trova il suo naturale prosieguo nel futurismo, che contribuisce alla rivoluzione artistica aggiungendo proprie caratteristiche, quali la scomposizione della forma e la rappresentazione del movimento e della velocità.

Per maggiori informazioni, orari e biglietti visita il sito della mostra: www.mart.trento.it


- FIRENZE - I fratelli Bueno a confronto

Antonio e Xavier Bueno, Doppio autoritratto, 1944, olio su tela, cm 74×100
Locandina della mostra

La splendida Villa Bardini, dal 21 maggio al 6 novembre 2016, ospita l’esposizione "Doppio Ritratto - Antonio e Xavier Bueno, contrappunti alla realtà tra avanguardia e figurazione" con 130 tra le più significative opere dei fratelli Bueno, Antonio  (1918-1984) e Xavier (1915-1979).
I fratelli Bueno, di origine spagnola, dopo un’infanzia trascorsa in giro per l’Europa, tra Berlino, Ginevra e Parigi, al seguito del padre giornalista e scrittore, arrivarono a Firenze nel 1940, nei difficili anni della guerra, per un breve soggiorno culturale e vi rimasero invece definitivamente, trascorrendovi tutta la loro vita.
A Firenze entrano a far parte del gruppo “Pittori della realtà” (1947-1949) di cui facevano parte, Annigoni, Acci, Guarienti e Sciltian, seguono lo stesso percorso artistico per una decina d’anni, poi le loro strade si dividono. Antonio va alla ricerca di nuove forme espressive che lo porteranno fino all’astrattismo, Xavier prosegue invece con il figurativo.
L’esposizione vuole approfondire il percorso artistico ed il legame esistenziale che unì i due fratelli evidenziando sia i punti di convergenza e le reciproche influenze, soprattutto nei primi anni della loro formazione, sia il distacco e l’emancipazione individuale per intraprendere vie diverse che portarono alle rispettive maturità stilistiche. Le opere, alcune inedite, provengono dagli eredi, per il nucleo più consistente, ma anche da prestiti di musei, fondazioni e collezionisti privati.

Per maggiori informazioni, orari e biglietti visita il sito della mostra: www.bardinipeyron.it


- MILANO - Escher a Palazzo Reale

Relatività, litografia di Escher
Relatività (1953) - litografia di Escher

200 tra le più belle opere di Maurits Cornelis Escher (1898-1972), incisore e grafico olandese, famoso per le sue xilografie, litografie e acquerelli, dal 24 giugno, vengono esposte a Palazzo Reale di Milano, nella mostra dal titolo: Escher.
La mostra, aperta fino al 22/01/2017, mette a fuoco l’evoluzione creativa di questo straordinario artista attraverso la rassegna dei suoi maggiori capolavori, con un percorso espositivo suddiviso in sei sezioni:

  • La formazione: l’Italia e l’ispirazione Art Noveau, 
  • Dall’Alhambra alla tassellatura, 
  • Superfici riflettenti e struttura dello spazio, 
  • Metamorfosi, 
  • Paradossi geometrici: dal foglio allo spazio 
  • Economia escheriana ed eschermania

Tra le opere esposte vi sono scorci del nostro Paese come : Tetti di Siena (1922) e Notturno romano: il Colosseo (1934); elementi naturali, come Soffione (1943), Scarabei (1935) e Cavalletta (1935); opere della maturità con i temi della tassellatura, delle superfici riflettenti e degli oggetti impossibili: Mano con sfera riflettente (1935), Relatività (o Casa di scale)(1953), Metamorfosi (1939), Belvedere (1958) e Concavo e Convesso (1955).
Maurits Cornelis Escher è famoso per le immagini ambivalenti, o ambigue, che rappresenta attraverso suggestioni visive sempre nuove: ciò che l’osservatore percepisce in un primo momento come l’immagine principale dell’opera, subito dopo  gli appare come sfondo, e viceversa; le prospettive ed i punti di vista si rivelano molteplici. Le sue opere, in bilico tra mondo reale e mondo riflesso, tra sogno e realtà, mescolando elementi geometrici e giochi di prospettiva e creando infiniti incastri prospettici, ci riconducono alla relatività dell’esistente.

Per maggiori informazioni, orari e biglietti visita il sito della mostra: www.mostraescher.it


- LIVERPOOL: Francis Bacon: Invisible Rooms

Isabel Rawsthorne standing in a street in soho, dipinto di Francis Bacon
Isabel Rawsthorne standing in a street in Soho - 1967

A Francis Bacon (Dublino, 28 ottobre 1909 – Madrid, 28 aprile 1992), la Tate Gallery di Liverpool dedica, dal 18 maggio 2016 fino al 18 settembre 2016, una suggestiva mostra per la quale sono stati selezionate 30 opere, documenti e disegni che mettono a fuoco alcuni degli aspetti più particolari di questo genio “maledetto”.
L’occasione della mostra nasce dal ritrovamento alla sua morte, nel suo studio, del materiale autografo inedito che permette di approfondire l’indagine sulla vita e le opere di questo grande artista.
La mostra dal titolo “Francis Bacon: Invisible Rooms” coinvolge lo spettatore emozionalmente e lo rende partecipe della visione distorta della realtà attraverso la quale Bacon racconta la condizione umana nella sua crudezza e brutalità, senza retorica ed artifici. La figura umana è centrale ed emergono personaggi dai volti straziati e dai corpi lacerati dalla sofferenza e dalla solitudine.
Immagini deliranti e visionarie in cui paura e sofferenza trasformano gli uomini in corpi deformati e dai volti urlanti, straziati dalla solitudine e dalla continua lotta con se stessi e il mondo.
Tra le opere esposte, a cui sono abbinate fotografie e disegni, è possibile ammirare alcune delle sue tele più famose, come “Three Figures and Portrait” del 1975, dove in uno spazio claustrofobico due figure si muovono e si contorcono, osservate, nel loro agitarsi furioso, da un ritratto a parete. Le figure umane probabilmente raffigurano George Dyer, amante dell'artista, morto suicida nel 1971.
Altra opera importante, il trittico “Three Studies for Figures at The base of a Crucifixion” che nel 1945, esposta alla Lefevre Gallery, gli diede immediato successo. Rompendo con la classica iconografia cristiana nei suoi studi per la crocifissione non vi è traccia di pietà o redenzione, ma solo angoscia delirante urlata da tre mostri dalle bocche fameliche.
Dopo Liverpool la mostra “Invisible Rooms” si trasferirà alla Staatsgalerie Stuttgart fino all’8 gennaio 2017.

Per maggiori informazioni visita il sito della mostra: www.tate.org.uk


- VENEZIA: Emilio Vedova Disegni

Murale dei dipinti di Emilio Vedova
Murale dei dipinti di Emilio Vedova

Ricorre quest’anno il decennale dalla scomparsa di Emilio Vedova e la Fondazione - Fondazione Emilio e Annabianca Vedova - che, per suo stesso volere, venne istituita alla sua morte, lo celebra con la mostra: Emilio Vedova Disegni, a cura di Germano Celant e Fabrizio Gazzarri.
L’esposizione ha aperto i battenti il 29 maggio nella sede espositiva del Magazzino del Sale, restaurato da Renzo Piano nel 2010, e chiuderà il 1° Novembre 2016.
Per l’allestimento della mostra dall’archivio della Fondazione sono state selezionate le opere su carta, realizzate da Vedova durante la sua lunga e complessa vita artistica in modo da rappresentare l’intero percorso espressivo del maestro, dai primi esordi nel 1935 fino al 2006.
L’esposizione è strutturata in due sezioni:

  • All’inizio del percorso in due teche sono esposte le opere degli esordi (1935-1940) a documentare la prima fase figurativa dell’artista che giovanissimo (16-18 anni) già dimostra grande maestria. Emergono le varie tecniche: dagli inchiostri ai pastelli, dai carboncini alla grafite e alle sanguigne. I soggetti sono vari: dalle Architetture veneziane alle Storie dalla Bibbia, dagli autoritratti, tra cui un magnifico ritratto giovanile a carboncino dell’artista, agli studi dai classici.
  • La seconda sezione è costituita da una lunga installazione, un grande collage di disegni, di diversi formati e linguaggi, accostati in maniera serrata, affastellati  su una parete di  27 metri per tre, a comporre un grande murale di opere su carta che vanno dal 1940 al 2015. Questa seconda parte indaga le fasi successive della ricerca vedoviana, l’evoluzione dell’artista sensibile, negli anni ’40, alle influenze delle avanguardie storiche, dal Cubismo al Futurismo, per poi passare alle geometrie degli anni ’50 e all’informale che porta alla tridimensionalità dei Plurimi (1962-1964), fino ad arrivare alla grande stagione degli anni ’80 che vede la stesura dei grandi teleri e la costruzione dei Dischi, Tondi e Oltre ed ai lavori degli anni ’90, con riferimento alla guerra nella ex.Jugoslavia.

Esposti di fronte al murale, movimentati dalla macchina espositiva progettata da Renzo Piano, vi sono inoltre due serie di teleri degli anni 1981/85, alcuni inediti.

Per maggiori informazioni visita il sito della mostra: www.fondazionevedova.org


- ROMA: BANKSY IN MOSTRA - Guerra, Capitalismo & Libertà

Flower Thrower di Banksy
Flower Thrower - Banksy

A Banksy, street-artist britannico del quale è tuttora sconosciuta l’identità, è dedicata la mostra dal titolo Guerra, Capitalismo & Libertà (War Capitalism & Freedom), inaugurata il 24 maggio a Palazzo Cipolla in Via del Corso a Roma.
Ben 150 opere, provenienti da collezionisti privati, e nessuna di esse sottratta alla strada, come tengono a precisare gli organizzatori, rimarranno esposte fino al 4 settembre 2016.
Nel titolo della mostra sono contenute le tematiche che costituiscono il filo conduttore dell’esposizione: guerra, capitalismo e libertà, temi su cui oggi continuamente il mondo si confronta
Le opere, realizzate dall'artista su vari supporti, annoverano dipinti originali, stampe e sculture,  copertine di dischi (molti dei Blur), opere su objets trouves ed un suo autoritratto, dove in realtà ciò che viene ritratto è il suo paio di occhiali.
La prima opera che accoglie lo spettatore all’inizio del percorso espositivo è una grande serigrafia in cui viene mostrata una casa d’aste in cui tra le opere esposte per l’asta vi è una tela vuota sulla quale appare la scritta: “I can’t believe you morons are actually buying this shit” (Non ci credo che voi idioti stiate davvero comprando questa mondezza).
Seguono molte opere di grande impatto emotivo, diventate oggi vere e proprie icone, come “Kids on Guns”, bimbi che giocano su una collina di armi, “Flower Thrower”, il ragazzo che in segno di protesta lancia un mazzo di fiori, Kate Moss ritratta alla maniera della Marilyn Monroe di Warhol, i topi, ispirati al lavoro di Blek Le Rat e le scimmie di “Laugh Now” che mostrano un cartello con scritto ‘Laugh Now But One Day I’ll Be in Charge’ (Ridete adesso ma un giorno saremo noi a comandare).
Alla fine del percorso vi è un muro nero, una grande lavagna, che invita i visitatori a lasciare un pensiero sul tema “if I were Banksy”, se io fossi Banksy.

Per maggiori informazioni visita il sito della mostra: www.fondazioneterzopilastro.it


- LONDRA: EXHIBITIONISM – THE ROLLING STONES E LA LORO ARTE RIBELLE

Exhibitionism - locandina della mostra
Exhibitionism - mostra sui Rolling Stones

Alla Saatchi Gallery di Chelsea, nel cuore di Londra, dal 6 aprile sono in esposizione oltre 500 oggetti che narrano la lunga storia dei Rolling Stones: disegni di scena, strumenti musicali, vestiti, tracce audio, video inediti, interviste, fotografie, locandine e perfino i diari personali e le lettere, tutto materiale proveniente dagli archivi personali dei componenti della famosa rock band.
Dopo tre anni di duro lavoro da parte degli organizzatori si è giunti infine a realizzare questa grande mostra dal titolo “Exhibitionism” che dopo l’esperienza di Londra, il cui termine è il 4 settembre 2016, proseguirà il suo percorso esponendo, per i quattro anni successivi, in altre 11 città del mondo, tra cui New York, Los Angeles e Tokyo.
La mostra si sviluppa su due piani della Saatchi Gallery, in nove gallerie tematiche.
Cronologicamente l’esposizione parte dal 1962 con una ricostruzione accurata della prima casa condivisa dalla band su Edith Grove a Chelsea. Tre stanze, cucina, camera da letto e soggiorno, squallide e sporche, complete di posacenere traboccante, stoviglie incrostate di residui di cibo e letti disfatti.
I 54 anni di carriera della band, che ha rivoluzionato il rock’n’roll, vengono ripercorsi senza trascurare nulla, tra musica ed eccessi, ed ai visitatori sembrerà di vivere le atmosfere del palco e del backstage insieme agli Stones in un itinerario multimediale che comprende anche la simulazione virtuale di alcuni eventi.
Tra gli oggetti esposti anche opere di designer, artisti e filmmaker, tra tutti spicca Andy Warhol ed i suoi inconfondibili ritratti e Martin Scorsese con il film-documentario del concerto del 2008 “Shine e Light”.

Per maggiori informazioni visita il sito della mostra: www.stonesexhibitionism.com


- MILANO: ANTICO E CONTEMPORANEO AL MUSEO POLDI PEZZOLI CON PAOLINI

Due ritratti, collage su carta di Paolini, 2015
Due ritratti - Giulio Paolini - 2015

Giulio Paolini, classe 1940, artista concettuale, si insinua nelle sale della famosa casa-museo Poldi-Pezzoli con la mostra dal titolo “Expositio” con alcune delle sue creazioni inserite tra le opere della collezione permanente.
La mostra monografica, inaugurata il 5 maggio, rimarrà aperta fino al 22 agosto.
Tre le sale della casa museo di via Manzoni interessate dall’evento:

  • Il salone dell’Affresco al cui centro Paolini ha posto l’opera che ha ispirato il titolo della mostra: “Expositio” (1994-2016), quattro calchi in gesso della Venere di Fidia collocati su quattro alte basi, alternati a specchi che rimandano le immagini riflettendo allo stesso tempo i dipinti appesi alle pareti, il  bellissimo tappeto di caccia in un gioco di rimandi e nuove prospettive.
  • Nella saletta successiva, 23 collages su carta, sedici delle quali costituiscono la serie intitolata “Italia antiqua” (2014-15).  Alcune di queste opere sono state realizzate con foto di opere del museo, dettagli dei dipinti, insieme ad iconografie tipiche della produzione dell’artista  (ad esempio motivi celesti o siderali) ed a frammenti di sculture classiche creando una mescolanza di opere antiche e contemporanee.
  • Al piano superiore, nel salone dorato, al centro dei capolavori del Museo (la Dama del Pollaiolo, il Compianto del Botticelli, il Cavaliere in nero del Moroni, il San Nicola da Tolentino di Piero della Francesca) Paolini ha collocato la sua opera “Tre per tre (ognuno è l’altro o nessuno)” costituita da tre statue di gesso, tratte da un disegno del pittore francese Chardin, che riproducono a grandezza naturale tre uomini del Settecento, tutti uguali, tranne per il fatto che uno tiene carta e matita tra le mani. Un’opera nell’opera, ha spiegato Paolini: "Rappresentano le figure dell’artista, del modello e di chi guarda l’opera". Paolini, esponente del movimento dell'arte povera, pone al centro della sua ricerca da sempre la riflessione relativa al rapporto tra artista e osservatore.

Con questa mostra il Museo Poldi Pezzoli dà continuità alla linea espositiva perseguita e orientata a favorire il dialogo tra antico e contemporaneo mescolando opere di grandi artisti dell’epoca passata, ed anche mobili antichi e tappeti preziosi della casa-museo, con l’arte contemporanea.

Per maggiori informazioni visita il sito della mostra: www.museopoldipezzoli.it


- ROMA: IL RINASCIMENTO EMILIANO IN MOSTRA

Schiava turca, olio su tavola di Parmigianino del 1532
Schiava turca - Parmigianino - 1532

Correggio e Parmigianino. Arte a Parma nel Cinquecento” dal 12/3 al 26/06/2016 alle Scuderie del Quirinale, Roma.
Due grandi artisti italiani vengono messi a confronto: Antonio Allegri detto il Correggio (1489-1534) e Francesco Mazzola detto il Parmigianino (1503-1540). Questi due grandi protagonisti dell’arte del Rinascimento, che con le loro opere influenzarono i movimenti pittorici dei secoli successivi, vengono  approfonditi seguendone in parallelo i percorsi attraverso una selezione di capolavori provenienti dai più importanti musei del mondo.
Tra le opere esposte: ritratti, dipinti a tema mitologico, dipinti a tema religioso, grandi pale;  solo per citarne qualcuna:  Madonna Barrymore (o Madonna e bambino), Ritratto di dama, Il martirio di Quattro santi, Noli me tangereLa Scuola di AmoreDanae di Correggio e Pala di Bardi, San Rocco, la Conversione di Saulo, Ritratto di Lorenzo Cybo, Madonna di San Zaccaria, Schiava turca e Antea di Parmigianino.
Emergono due modi differenti di interpretare la realtà e due personalità differenti ma entrambi i pittori realizzano le loro esperienze artistiche prevalentemente, anche se non esclusivamente, in una città di provincia, Parma, che, al pari dei più importanti poli culturali dell’epoca come Roma, Firenze e Venezia, seppe svolgere un ruolo da protagonista nell’affermazione del Rinascimento italiano.
La mostra espone 107 opere tra dipinti e disegni, due tele monumentali di Parmigianino, dipinte quando aveva appena 16 anni per la Basilica di Santa Maria della Steccata a Parma, danno il via  al percorso espositivo che prosegue con il confronto tra le opere di entrambi gli artisti più un nucleo di 63 disegni ed opere di artisti coevi (Michelangelo Anselmi, Francesco Maria Rondani, Girolamo Mazzola Bedoli e Giorgio Gandini del Grano, appartenenti alla Scuola di Parma) che si formarono basandosi sui due grandi maestri.

Per maggiori informazioni visita il sito della mostra: www.scuderiequirinale.it e visita le schede del sito dedicate a questi due grandi pittori: Correggio - Parmigianino


- PAVIA: TRANQUILLO CREMONA E LA SCAPIGLIATURA

Catalogo mostra Tranquillo Cremona e la Scapigliatura
Catalogo mostra Tranquillo Cremona e la Scapigliatura

L’obiettivo della mostra“Tranquillo Cremona e la scapigliatura” (26/2/2016-5/6/2016) è quello indagare il mondo degli scapigliati a tutto tondo, partendo dal suo iniziatore in campo pittorico, Tranquillo Cremona, per estendersi poi a tutte le diverse espressioni artistiche in cui la scapigliatura si è manifestata.
Il termine scapigliatura venne inventato da Cletto Arrighi, come titolo di un suo romanzo del 1861, e definisce il movimento artistico-letterario di ribellione e rottura nei confronti della cultura borghese dei tempi per l’affermazione di uno stile di vita anticonformistico. Il movimento durò solo una ventina d’anni (dal 1860 al 1880) e si estese a varie discipline, definite dagli scapigliati “arti sorelle”: pittura, scultura, letteratura e musica.
Fino al 5 giugno a Pavia, presso le Scuderie del Castello Visconteo, sono esposte 50 opere dei pittori più significativi, tra i quali, oltre a Tranquillo Cremona, Daniele Ranzoni e Luigi Conconi, i tre “nani giganti”, come loro stessi si definivano.
L’esposizione offre una panoramica completa del movimento degli scapigliati e delle sue principali forme espressive. Ritratti, molti di donne raffinate ed eleganti dell’alta società, e scene di vita quotidiana (idilli amorosi, maternità, figure femminili colte nella quotidianità) mettono in evidenza la sensibilità emotiva con cui gli artisti rappresentano i loro soggetti in capolavori come: Amore materno, Povero ma superbo, Il ritratto di Nicola Massa, Il falconiere, Le curiose, High Life di Tranquillo Cremona; Giovinetta e il Ritratto di Giuseppe Rovani di Daniele Ranzoni; Il maresciallo Ney e Maternità di Giuseppe Grandi.

Per maggiori informazioni visita il sito della mostra: www.scuderiepavia.com.


- MILANO: UN'ESPOSIZIONE CELEBRA I 35 ANNI DI STUDIO AZZURRO

Prologo a Diario Segreto Contraffatto
Prologo a Diario Segreto Contraffatto, 1985

Studio Azzurro. Immagini sensibili” è il titolo della mostra che si svolge a Milano, a Palazzo Reale, dal 9 aprile al 4 settembre 2016, dove sono raccolti ed esposti, per la prima volta in uno spazio comune, buona parte dei progetti e delle innovative installazioni di Studio Azzurro, laboratorio artistico di ricerca e sperimentazione, o come lo ha definito uno dei fondatori, Paolo Rosa: “bottega d’arte contemporanea, senza regole stabilite”, nato a Milano ad inizio degli anni ‘80.
Superando i confini dell’arte tradizionale lo Studio è promotore della creazione artistica legata alle nuove tecnologie ed è diventato un importante punto di riferimento, sia a livello nazionale che internazionale, nella ricerca artistica.
Il visitatore è reso partecipe di un’esperienza plurisensoriale attraverso un percorso fatto di  videoinstallazioni interattive, “ambienti sensibili”,  “affreschi digitali”, touchscreens e sensori.
Tra le opere, suggestive e poetiche, che hanno profondamente segnato la storia dell’arte contemporanea, spiccano:

  • Il nuotatore (va troppo spesso a Heidelberg)” del 1984, uno dei primi lavori video-ambientali;
  • Megalopoli” del 2000;
  • La pozzanghera” del 2006, un micro paesaggio interattivo per bambini;
  • Tavoli (perché queste mani mi toccano)” del 1995, il primo ambiente sensibile realizzato;
  • Sensitive city”, allestito nel padiglione Italia dell’Expo di Shangai del 2010;
  • In principio  (e poi)”, video-installazione creata per il padiglione della Santa Sede alla Biennale di Venezia del 2013.

Chiude il percorso “Miracolo a Milano”, un inedito, una nuova installazione interattiva progettata appositamente per la mostra, grande affresco virtuale, ispirato alla scena finale del famoso film di De Sica, che vuole rappresentare le povertà e le emerginazioni di un tempo e odierne.

Per maggiori informazioni visita il sito della mostra: www.palazzorealemilano.it.


- FIRENZE: AL RESTAURO LA PORTA SUD DI ANDREA PISANO

Battistero di Firenze
Battistero di Firenze

La porta realizzata da Andrea Pisano per il Battistero di Firenze (la cosiddetta Porta Sud) è stata definitivamente rimossa dalla sua sede originale per essere trasferita nei laboratori dell'Opificio delle pietre dure (nel nuovo Museo dell'opera del Duomo) per essere restaurata e quindi collocata accanto alla Porta del Paradiso e alla Porta Nord di Lorenzo Ghiberti.
La porta in bronzo, la più antica delle 3 porte del Battistero, è stata realizzata 680 anni fa ed il restauro provvederà a rimuovere i depositi che attualmente ricoprono la superficie delle 28 formelle che la ornano, per riportarla alla doratura originale oltre a riparare la crepa causata dalla famosa alluvione di Firenze del 1966.
Al posto della porta originale sul Battistero verrà posta una copia ad arte, così come già avvenuto per le altre due porte.
Le 28 formelle realizzate da Andrea Pisano, celebre scultore del Trecento, sono disposte su sette file di cui, le prime venti, rappresentano episodi della vita di San Giovanni Battista, Patrono del Battistero e della città di Firenze e le restanti le virtù: Speranza, Fede, Carità, Umiltà, Fortezza, Temperanza, Giustizia, Prudenza.
Su una delle formelle insieme alla firma è riportata la data del 1330 che si riferisce alla data d'inizio dei lavori, che vennero conclusi solo nel 1336.
La cornice a motivi vegetali venne realizzata successivamente da Vittore Ghiberti e presenta fogliami, animaletti e figure umane.


- BOLOGNA: EDWARD HOPPER

Edward Hopper: in mostra a Bologna
Edward Hopper: "Second Story Sunlight" (1960)

Dal 25 marzo un’ampia antologica delle opere di Edward Hopper (1882-1967), caposcuola del “Realismo statunitense”,  è visibile nelle sale di Palazzo Fava a Bologna.
L’allestimento, suddiviso in sei sezioni, percorre le diverse fasi della carriera di Hopper, dagli esordi alla maturità, attraverso sessanta opere che rimarranno in esposizione fino al prossimo 24 luglio.
Le sei sezioni, tematiche e cronologiche al tempo stesso, permettono allo spettator di ammirare oli, acquarelli, carboncini e gessetti dell’artista newyorkese e di osservare le tecniche usate dal pittore attraverso i disegni e gli studi preparatori.
Il percorso prende il via da un autoritratto dell’artista realizzato nel periodo parigino in cui dallo sfondo scurissimo emerge il giovane volto di Hopper, lo sguardo distante e la bocca imbronciata. Rappresentativo del periodo francese anche il grande quadro, espressione della solitudine e alienazione umana, dal titolo Soir Bleu (1914) la cui tematica scabrosa suscitò all’epoca scandalo e rifiuto.
Seguono le atmosfere americane, così ben rappresentate dai quadri più famosi: vedute urbane, grattacieli, tetti spioventi, interni borghesi, aridi panorami, case di legno tra le dune. Capolavori che sembrano frame cinematografici in cui scene di quotidianità sono cristallizzate in una dimensione che si pone fuori dal tempo storico, in un’eternità desolata e abitata da uomini soli e malinconici: South Carolina Morning (1955), Second Story Sunlight (1960), New York Interior (1921), Le Bistro or The Wine Shop (1909), Summer Interior (1909), Nighthawks (1942), Cape Cod Sunset (1934).


Per maggiori informazioni visita il sito della mostra: www.mostrahopper.it.


- MILANO: UMBERTO BOCCIONI "GENIO E MEMORIA"

Umberto Boccioni: genio e memoria - in mostra a milano
Umberto Boccioni in mostra a milano

Cade quest’anno il centenario della morte di Umberto Boccioni (1882-1916) ed è l’occasione per Milano, città in cui l’artista ha vissuto, per celebrarlo dedicandogli una grande esposizione dal titolo “Umberto Boccioni: Genio e Memoria”, allestita a Palazzo Reale dal 23 marzo al 10 luglio 2016.
Saranno in mostra i più importanti dipinti e sculture dell’artista, insieme ad un’eccezionale selezione di 60 disegni provenienti dal Castello Sforzesco di Milano, ma anche alcune opere dei principali protagonisti della cultura a lui contemporanea  (Giovanni Ambrogio De Predis, Albrecht Dürer, Sir Frederic Leighton, Jacques Emile Blanche, Giacomo Balla, Giovanni Segantini, Gaetano Previati, Carlo Fornara e altri ancora).
L’intento è di raccontare, attraverso circa 300 opere tra disegni, dipinti, sculture, incisioni, fotografie d’epoca, libri, riviste e documenti, il percorso artistico di questo indiscusso protagonista del futurismo e dell’avanguardia italiana, la sua fama internazionale e la sua attività milanese.
Le opere provengono da prestiti di Musei ed Enti milanesi, come il Museo del Novecento, il Castello Sforzesco, la Pinacoteca di Brera, le Gallerie d’Italia e la Camera di Commercio, ma anche da importanti istituzioni museali e collezioni private di tutto il mondo, solo per citarne alcuni: il Metropolitan Museum of Art di New York, la Getty Foundation di Los Angeles, il Musée Picasso e il Musée Rodin di Parigi, l’Osaka City Museum of Modern Art, il Kunsthistorisches Museum di Vienna.
L’esposizione si apre simbolicamente con il suo celebre Autoritratto proveniente dalla Pinacoteca di Brera, esposto al centro della prima sala per rendere visibile anche l’Autoritratto presente sul retro, segue poi un ordine cronologico suddiviso in base a nuclei tematici attraverso i quali viene ricostruita l’evoluzione stilistica di Boccioni: dalla formazione divisionista, simbolista ed espressionista fino all’affermazione del Futurismo.


L’elenco completo delle aperture, i dettagli dell’evento e il panorama delle iniziative correlate sono disponibili sul sito: www.palazzorealemilano.it.


- LE GIORNATE FAI DI PRIMAVERA 2016

Giornate Fai di primavera 2016 - locandina dell’evento
Locandina dell’evento: "Giornate Fai primavera 2016 "

Dal 19 al 20 marzo 2016 si svolgono le Giornate FAI di Primavera, la storica manifestazione che offre l’opportunità di accedere ad oltre 900 luoghi solitamente chiusi al pubblico in più di 380 località di tutta Italia.
Quello che si può considerare il più importante evento di piazza dedicato al patrimonio culturale, storico, artistico e ambientale, organizzato dal Fondo per l’Ambiente Italiano, arriva quest’anno alla sua 24° edizione e prevede l’impiego di settemila volontari Fai e 30mila ragazzi delle scuole in veste di "apprendisti ciceroni".
Il pubblico può accedere a ben 270 luoghi di culto, 250 palazzi e ville, 30 borghi, 60 castelli e torri, 2 musei di importanza internazionale, 80 piccoli musei, archivi, biblioteche e ancora parchi, aree naturalistiche e archeologiche. Vengono inoltre allestite varie iniziative per celebrare l’arrivo della primavera che vanno dai mercatini di florovivaismo, a stand di artigianato locale, laboratori creativi, escursioni guidate in bicicletta e visite speciali.
In tutti questi anni di attività il Fai  ha salvato e riportato visibili e fruibili al vasto pubblico tanti luoghi preziosi e dimenticati determinando una profonda trasformazione sia del patrimonio artistico e paesaggistico, sia della fruibilità da parte della gente che numerosa e ordinata attende in coda per poter scoprire ogni anno nuovi tesori nascosti.


L’elenco completo delle aperture, i dettagli dell’evento e il panorama delle iniziative correlate sono disponibili sul sito: www.giornatefai.it.


- LONDRA: BOTTICELLI REIMAGINED

Botticelli reimagined - locandina della mostra
Mostra a Londra: "Botticelli reimagined"

Il genio rinascimentale Sandro Botticelli (1445-1510) è il fulcro di questa mostra innovativa ed originale il cui intento è arrivare a conoscere questo grande artista fiorentino non solo attraverso le sue opere ma anche con l’esibizione delle opere di artisti, di epoche e nazionalità diverse, che a lui, in qualche misura, si sono ispirati.
Il titolo significativo dell’esposizione è “Botticelli Reimagined” e si tiene al Victoria and Albert Museum di Londra dal 5 marzo al 3 luglio.
Le opere, in tutto 150, di cui più di cinquanta dipinti e disegni attribuiti a Sandro Botticelli, mostrano quanto le sue opere abbiano influenzato la creatività, nel corso dei secoli, di altri grandi artisti, che vanno da Dante Gabriel Rossetti, Edward Burne-Jones, Renè Magritte, Andy Warhol, Cindy Sherman fino ai contemporanei, tra cui Yin Xin e  David LaChapelle.
L’approccio completamente innovativo conferisce un taglio originale alla prospettiva conoscitiva estendendo l’indagine a varie forme d’arte contemporanea oltre alla pittura,  discipline diverse come il design, il cinema e la moda; oltre ai dipinti sono così esposti anche abiti, disegni, fotografie, arazzi, stampe, film.
Il percorso espositivo, strutturato in tre sezioni tematiche, procede a ritroso mostrando prima le opere più recenti ispirate ai modelli rinascimentali e poi quelle autentiche ed è completato da una serie di eventi di approfondimento.


Per saperne di più visita il sito della mostra: Botticelli Reimagined


- TOKYO: MADDALENA IN ESTASI IN ANTEPRIMA

Maddalena in estasi - dipinto di Caravaggio
Maria Maddalena in estasi - Caravaggio

Prima ancora di essere esposta in Italia, l’opera “Maddalena in estasi” di Caravaggio, approda in Giappone, a Tokyo.
La tela, scoperta dalla storica dell’arte Mina Gregori, solo due anni fa, in una collezione privata olandese, viene esposta insieme ad altre dieci dipinti di Caravaggio ed una quarantina di opere di autori a lui ispirati (i caravaggeschi), dal 1 marzo fino al 12 giugno 2016, al National Museum of Western Art di Tokyo.
L’occasione è fornita dalle celebrazioni per i 150 anni di relazioni diplomatiche tra Italia e Giappone.
La mostra dal titolo “Caravaggio and His Time: Friends, Rivals and Enemies”, è organizzata con un percorso basato su vari nuclei tematici: i cinque sensi, genere e musica, la luce, la natura morta, i ritratti, decapitazioni, Ecce homo, le nuove iconografie della Vergine e dei Santi. Per ogni tematica gli 11 capolavori del pittore bergamasco vengono messi a confronto con le opere di altri grandi artisti da lui ispirati, tra cui Simon Vouet, Pietro Paolini, Jusepe de Ribera, George de La Tour, analizzando le innovazioni introdotte dal grande pittore lombardo e il modo in cui sono state interpretate da parte degli altri artisti.
La mostra  comprende inoltre documenti originali d'archivio sulle cause, la violenza e altri problemi che hanno caratterizzato la vita maledetta e lacerata di questo grande artista.


Per saperne di più visita il sito del museo: www.nmwa.go.jp


- IL MITO PIERO DELLA FRANCESCA

Madonna della misericordia - dipinto di Piero della Francesca - particolare
Madonna della misericordia - Piero della Francesca

"Piero della Francesca. Indagine su un mito" a Forlì Musei di San Domenico dal 13/2 al 26/6/16
La mostra è una vera e propria indagine che segue l’affermarsi del mito di questo grande artista nell’arco di più di cinque secoli, dalla sua grande affermazione in vita, per poi, attraverso i secoli di completo oblio, arrivare alla sua ricoperta in epoca moderna.
L’artista viene messo a confronto con i migliori artisti del Rinascimento tra cui Beato Angelico, Paolo Uccello, Domenico Veneziano, Andrea Castagno, Antonello da Messina ed altri e poi a seguito della sua riscoperta a fine ‘800 con i macchiaioli. L’indagine prosegue fino ad indagare le suggestioni e gli echi pierfrancescani in Degas, Seurat, Cezanne, De Chirico, Casorati.
Per concludere l'esposizione sono state scelte opere di Le Corbusier, Balthus e Hopper.
La Mostra rivela un grande lavoro di ricerca e rappresenta uno stimolo a ragionare su accostamenti e confronti nuovi e sorprendenti ed a suggerire nuovi punti di vista per giungere ad una lettura dell’artista originale ed inedita.
La mostra è stata possibile anche grazie a importanti prestiti di collezioni private e musei, tra cui il Victoria & Albert Museum di Londra.


Per saperne di più su questo artista visita il nostroarticolo: "Piero della Francesca"
Per saperne di più sulla mostra vai al sito ufficiale: "www.mostrefondazioneforli.it"


- 2016 ANNO DI HIERONYMUS BOSCH

Trittico delle delizie - dipinto di Hieronymus Bosch - particolare del pannello centrale
Trittico delle delizie - particolare del pannello centrale

In occasione del cinquecentenario della morte di Hieronymus Bosch, avvenuta nel 1516, sono state organizzate numerose iniziative, meritano una segnalazione:

Bosch vissuto a cavallo tra il medioevo ed i Rinascimento affrontò le grandi tematiche della Creazione, del peccato e del vizio in un modo del tutto originale, con una pittura definita visionaria per le sue incredibili creature, i suoi demoni ed i suoi mondi immaginari e simbolici con cui incantò i pittori surrealisti che in epoca moderna ne ripresero il linguaggio.
La mostra “Jheronimus Bosch - Visions of genius” è una retrospettiva di 20 dipinti, 19 disegni e 7 pannelli provenienti dalla bottega o realizzati dai suoi allievi con cui il museo della città natale del visionario maestro del medioevo olandese, il Noordbrabants Museum di ‘s-Hertogenbosch, lo celebra. Per l'occasione i musei più prestigiosi del mondo hanno concesso in prestito capolavori come il “Carro di Fieno” in arrivo dal Museo Nacional del Prado di Madrid, “La Nave dei Folli” dal Museo del Louvre di Parigi, “La morte dell'avaro” dalla National Gallery di Washington e “Le 4 Visioni dell’Aldilà” dalla Galleria dell’Accademia di Palazzo Grimani di Venezia.
L’iniziativa: “El Bosco: la exposición del centenario” è stata organizzata dal Museo del Prado a Madrid e si incentrerà sull’importante gruppo di opere conservate nella collezione spagnola, tra cui il celeberrimo trittico “Il Giardino delle delizie”.

Per saperne di più su questo artista visita il nostroarticolo: "Hieronymus Bosch"


-"LE DEJEUNER SUR L'HERBE" DI MONET IN ESPOSIZIONE AL GAM DI TORINO

Dejeuner sur l'herbe - dipinto di Claude Monet
Le Dejèuner sur l'herbe - Olio su tela - cm.248x217

Rimangono solo poche settimane per poter ammirare, alla Galleria d'Arte Moderna di Torino, il grande frammento centrale de "Le dèjeuner sur l'herbe" di Claude Monet, per la prima volta in Italia insieme ad altri 39 capolavori del celebre pittore francese, padre dell’impressionismo, in questa esposizione, proveniente dal Musèe d'Orsay di Parigi, ed a Torino fino al 14 Febbraio 2016.
La storia di quest’opera è suggestiva: in origine era una grande tela, misurava infatti più di quattro metri per sei. Iniziata nel 1865 si ispirava al famoso, omonimo dipinto del collega Edouard Manet e venne realizzata da Monet in segno di sostegno, nei confronti di Manet, e sfida, nei confronti di coloro che avevano fatto oggetto di commenti sarcastici e aspre critiche l’opera di Manet in occasione della sua esposizione al Salon des Refusés nel 1863.
Nel 1866, poco prima di poter esporre, nel Salon di quell’anno, anche il suo dipinto, Monet si vide costretto a cedere  al proprietario di casa l’opera, come pegno per tanti anni di mancato pagamento dell’affitto. Racconta lo stesso Monet: "Dovevo l'affitto al proprietario di casa e, non potendo fare altrimenti, gli ho dato in pegno la tela che costui ha tenuto avvolta in cantina. Quando finalmente sono riuscito a procurarmi la somma necessaria per riprenderla indietro, capirete bene che la tela aveva avuto tutto il tempo necessario per ammuffire". Monet recuperò la tela solo nel 1884, la tagliò e ne conservò solo tre frammenti il terzo dei quali è oggi scomparso.

La chiusura della Mostra di Claude Monet, inizialmente prevista per il 31 gennaio 2016, è stata spostata, considerato l’alto afflusso di visitatori, al 14 Febbraio.


Per saperne di più visita il sito ufficiale della mostra.


- NON VEDENTI ALLA SCOPERTA DELL’ARTE

visita tattile su bassorilievo di resina
Musei Vaticani - "Visite d'arte per ipovedenti e non vedenti"

Ai Musei Vaticani è stata realizzata una nuova iniziativa dedicata alle persone non vedenti, per una nuova interazione fra fruitore e opera d’arte da parte di chi può arrivare a “possedere con la mente ciò che non può possedere con gli occhi”. Sono stati studiati nuovi itinerari all’interno della Pinacoteca, dell’etnologico e del Gregoriano-Profano, che prevedono visite tattili su una selezione di sculture ed anche su alcuni dipinti che sono stati riprodotti in bassorilievi prospettici di resina.
Il percorso è plurisensoriale ed oltre al tatto vengono stimolati anche gli altri sensi attraverso la diffusione di incensi profumati, l’ascolto di brani musicali e poetici e l’illustrazione dell’artista attraverso la sua biografia e la descrizione delle sue opere.
Da gennaio le visite potranno comprendere anche l’Egizio e i Giardini della Santa Sede.
Le visite sono su prenotazione e interamente gratuite.

Per saperne di più visita il sito ufficiale dei Musei Vaticani.


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