ARCHIVIO NEWS 2017


- MILANO – Dentro Caravaggio

Particolare dipinto di Caravaggio: Giuditta e Oloferne, 1602
"Giuditta e Oloferne"
(1602): particolare.

Il 29 settembre ha aperto i battenti, a Palazzo Reale di Milano, la mostra dal titolo “Dentro Caravaggio” che mette in esposizione 20 capolavori del pittore che nel seicento fu il protagonista di un radicale rinnovamento della tecnica pittorica caratterizzato da un nuovo uso della luce e dall’ambientazione  realistica dei soggetti.
Il 29 settembre dell’anno 1571è anche il giorno della nascita di questo grande artista, Michelangelo Merisi detto Caravaggio.
Le opere di Caravaggio, riunite per la prima volta in questa esposizione, provengono dai maggiori musei italiani e da altrettanto importanti musei esteri e saranno affiancate dalle rispettive immagini radiografiche per dar modo al pubblico di seguire e scoprire le tappe creative attraverso le quali Caravaggio è giunto alla realizzazione dei dipinti. Si possono così individuare i rifacimenti e gli aggiustamenti che l’artista ha fatto durante l’elaborazione dell’opera; significativo è il San Giovannino di Palazzo Corsini, dove dalle analisi emerge la presenza di un agnello, simbolo iconografico, che nella stesura finale è stato poi eliminato.
Oltre a fornire come nuova chiave di lettura delle opere le indagini diagnostiche l’esposizione comprende anche documenti attentamente selezionati, provenienti dall’Archivio di Stato di Roma e di Siena, che mostrano come le ricerche documentali abbiano portato ad una rivisitazione della cronologia delle opere giovanili di Caravaggio.
La mostra, organizzata da Palazzo Reale e Mondomostre Skira, con il patrocinio del Ministero dei Beni Culturali, termina il 28 Gennaio 2018.

Per maggiori informazioni visita il sito: www.caravaggiomilano.it/


- VENEZIA – PICASSO. Sulla spiaggia

Dipinto di Picasso: Sulla spiaggia
Dipinto di Picasso: "Sulla spiaggia"
(1937)

Nel 1937 Picasso dipinge in soli otto giorni tre dipinti intitolati sulla spiaggia o bagnanti, la mostra PICASSO. Sulla spiaggia, curata da Luca Massimo Barbero, prende spunto da questo evento per esplorare il tema della spiaggia in chiave surrealista che da quell’anno diventa ricorrente nella produzione artistica di Picasso.
La mostra, che apre tra pochi giorni, il 26 agosto 2017, e termina il 7 gennaio 2018, rientra nell’iniziativa delle “Project Rooms”, le due nuove sale riservate a progetti espositivi mirati, ovvero finalizzati ad approfondire il lavoro di un artista, o specifiche tematiche di artisti del XX secolo, legati alla collezione di Peggy Guggenheim.
L’esposizione ha il proprio fulcro nel capolavoro di Picasso Sulla spiaggia, una delle tele più amate da Peggy Guggenheim, ora di proprietà del museo veneziano Guggenheim, espone una selezione di 10 disegni, 3 dipinti ed una scultura realizzati tra febbraio e dicembre 1937 ed è realizzata in collaborazione con il Musée National Picasso di Parigi ed il Musée des Beaux Arts di Lione.
L’iniziativa fa parte del progetto triennale "Picasso-Méditerranée", promosso dal Musée national Picasso di Parigi, che prevede un intenso programma di seminari, pubblicazioni, studi ed esposizioni in relazione all’attività dell’artista spagnolo legata alla cultura del Mediterraneo e alle sue numerosissime rappresentazioni di spiagge e bagnanti.

Per maggiori informazioni visita il sito: www.guggenheim-venice.it


- NUORO – Amore e rivoluzione

Stepanova Varvara, Caricatura di Rodchenko
"Stepanova Varvara, Caricatura di Rodchenko"
(1924)

"Amore e rivoluzione. Coppie dell’avanguardia russa", la mostra in programma al Museo Man di Nuoro, dal 1 giugno al 1 ottobre 2017, mette a fuoco il rapporto tra arte e amore al tempo della rivoluzione di Ottobre in Russia, indagando sulla produzione di coppie di artisti dell’avanguardia visiva russa uniti nella vita privata e nella ricerca di nuovi linguaggi espressivi.
In esposizione le opere delle tre coppie di artisti più rappresentative dell’epoca: Natalya Goncharova(1881–1962) e Mikhail Larionov (1881–1964), Varvara Stepanova (1894–1958) e Alexander Rodchenko (1891–1956), Lyubov Popova (1889–1924) e Alexander Vesnin (1883–1959). 
Oltre 100 opere tra sculture, fotografie, collage, manifesti pubblicitari e di propaganda politica che testimoniano l’atmosfera di fermento e cambiamento di quel periodo storico che ha cambiato radicalmente la concezione della società russa.
L’esposizione mette in luce anche o stretto legame tra arte e vita, nella fusione della sfera privata con quella pubblica, raccontando i punti di contatto ma anche le divergenze tra questi artisti ed il loro modo di lavorare e sperimentare.
Il percorso espositivo parte dai primi anni del ‘900 con gli esordi pre-rivoluzionari, ancora condizionati dalle sperimentazioni dell’arte moderna occidentale, per passare all’espansione dei movimenti artistici degli anni Dieci e Venti, al cubo-futurismo, al raggismo, all’adesione, per alcuni, al suprematismo di Malevich fino ad arrivare al costruttivismo ed alla produzione artistica legata alla propaganda totalitaria stalinista degli anni trenta.

Per maggiori informazioni visita il sito: www.museoman.it


- BERGAMO – Baschenis tra musica e pittura

Natura morta con strumenti musicali e statuetta, tela di Baschenis
"Natura morta con strumenti musicali e statuetta"
(1660 ca.)

Evaristo Baschenis (1617-1677) è stato un pittore bergamasco del seicentesco, poco noto al grande pubblico. L’occasione del quattrocentesimo anniversario della sua nascita è stato il “pretesto”, per l’Accademia Carrara di Bergamo, per ricordarlo con una mostra dal titolo: “Evaristo Baschenis. Immaginare la musica”, dal 23 Aprile al 4 settembre 2017.
Baschenis è stato l’ideatore della natura morta di soggetto musicale, il primo ad iniziare questo genere di pittura, che poi altri grandi artisti hanno continuato, e le sue nature morte con strumenti musicali costituiscono esempi tipici della sua produzione più conosciuta.
Scelse la carriera ecclesiastica, ma coltivò per tutta la vita due passioni: la pittura e la musica. La mostra sottolinea questo legame mostrando dipinti in cui accanto alla natura morta vengono rappresentati gli strumenti musicali utilizzati dallo stesso maestro. La riproduzione degli strumenti è strettamente realistica tanto che un leggero strato di polvere è visibile sulla superficie lignea degli strumenti musicali ad indicare l’inesorabile scorrere del tempo.
Tra i quadri esposti due capolavori, provenienti da collezione privata:

  • Natura morta in cucina con anatra, cacciagione, polli, cestino di dolciumi e tagliere di pesci (1660 c.a.);
  • ed il celebre «Ragazzo con canestra di pane e dolciumi» (1650/1660).

Natura morta in cucina” in origine era affiancato alla “Natura morta con strumenti musicali e statuetta”; l’esposizione riunifica, per il breve periodo della mostra, queste due tele, che le vicende storiche e il collezionismo hanno separato.
Accanto a queste opere altri tre dipinti del maestro appartenenti alla stessa Accademia Carrara, dove protagonista è la musica, e due quadri di Bartolomeo Bettera, contemporaneo del Baschenis, con cui lavorò in bottega.

Per maggiori informazioni visita il sito: www.lacarrara.it


- MANTOVA – Mario Schifano nelle collezioni private e non solo

Opera di Mario Schifano della serie Propaganda
Opera di Mario Schifano della serie Propaganda

Le stanze della Rustica, appartamento Cinquecentesco progettato da Giulio Romano per Federico II Gonzaga, a Palazzo Ducale di Mantova ospitano, dall'11 maggio al 15 luglio, le opere di Mario Schifano(Homs, Libia, 1934 - 1998, Roma) con la mostra: "Mario Schifano nelle collezioni private e non solo".

Mario Schifano, esponente di spicco della Pop Art italiana e della Scuola di Piazza del Popolo, oltre che regista e compositore, tra i primi artisti ad aver realizzato le "tele computerizzate", utilizza nella sua produzione artistica differenti materiali di pittura, dagli smalti al collage, dalla carta intelata al perspex, dalle foto alle tele emulsionate. Il percorso della mostra permette di approfondire il significato della relazione dell'artista con questi  differenti materiali attraverso l’esposizione dei primi monocromi su carta da imballaggio applicata su tela, di opere in cui  il colore è proiettato a spray sul perpex, di foto, filmati multimediali, lp, maglie sportive (le maglie disegnate per il Tour de France), cataloghi storici ecc., produzione artistica realizzata tra il 1956 e il 1994.

Le opere, oltre 100, provengono da collezioni private mantovane e da prestigiose istituzioni culturali e artistiche, come la Fondazione Marconi di Milano, la Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea di Roma e le Gallerie Italia-Polo museale di Intesa San Paolo.

L'esposizione dà modo anche di ammirare alcune opere della serie Propaganda, ingrandimenti su tela di marchi commerciali come Coca Cola ed Esso.

 La mostra è aperta: venerdì, sabato e domenica ore 10 - 18 - orario continuato - ingresso libero.

Per maggiori informazioni visita il sito: www.mozarte.it


- MILANO – ANDY WARHOL: Sixty Last Suppers

Opera di Andy Warhol: Sixty Last Suppers
Andy Warhol: Sixty Last Suppers

Sixty Last Suppers l’opera che Andy Warhol dedicò all'Ultima cena di Leonardo è esposta al Museo del Novecento di Milano dal 24 marzo fino al 18 maggio 2017.
La monumentale opera, dieci metri per cinque, rappresenta 60 rielaborazioni in xilografia, in bianco e nero, che il maestro della Pop Art ha realizzato del capolavoro leonardesco, affiancate l’una all’altra.
L’opera troneggia nella Sala Fontana, all’ultimo piano del Museo, davanti alla vetrata panoramica che si affaccia su piazza Duomo, sotto al famoso neon di Lucio Fontana.
Milano, per quest’opera, rappresenta un ritorno, infatti Sixty Last Suppers era già stata esposta al pubblico milanese, nella galleria del Credito Valtellinese, esattamente trent’anni fa. All’epoca l’opera suscitò notevole clamore e scandalo, sia per la commistione, operata dall’artista americano, tra sacro e profano, sia per la serializzazione di un capolavoro quale il Cenacolo vinciano.
Solo un mese dopo quest’evento, il 22 Febbraio 1987, Andy Warhol muore durante una banale operazione chirurgica..

Dettagli:

  • Luogo: Museo del Novecento, Palazzo dell’Arengario
  • Indirizzo: Via Marconi n.1 - Milano
  • Quando: dal 24/03/2017 - al 18/05/2017
  • Orari: lunedì: 14.30-19.30
       martedì, mercoledì, venerdì e domenica: 9.30-19.30 ;
       giovedì e sabato: 9.30-22.30 (ultimo ingresso un’ora prima della chiusura)
  • Linee: 3, 4, 12, 14, 15, 23, 24, 27, 50, 54, 60, 65, 84
        Linea metropolitana 1 (linea rossa) fermata Duomo
        Linea metropolitana 3 (linea gialla) fermata Duomo

Per maggiori informazioni visita il sito del museo: www.museodelnovecento.org


- MILANO – Kandinsky maestro del colore

Locandina mostra: Kandinsky, il Cavaliere Errante
Kandinsky, il Cavaliere Errante

Quarantanove opere di Kandinsky ed 85 tra icone, stampe popolari e lavori vari di arte decorativa russa sono esposti negli spazi del Mudec nella mostra dal titolo: "Kandinsky, il Cavaliere Errante", dal 15 marzo al 9 luglio 2017.
L’esposizione si propone di raccontare, attraverso l’accostamento dei dipinti di Kandinsky ai lavori derivanti dalla cultura popolare dell’epoca, parte della vita del geniale artista russo: dalla sua formazione in Russia, fino a quando si trasferisce in Germania nel 1921.
Dunque il focus è dato dal passaggio dalle prime opere figurative, fortemente influenzate e radicate nella tradizione russa alla radicale svolta che lo porta al’arte astratta.
Le opere, alcune delle quali mai arrivate prima in Italia, provengono dai più importanti musei russi: l'Ermitage di San Pietroburgo, la Galleria Tret'jakov, il museo di belle arti A.S. Puškin e il museo Panrusso delle arti decorative, delle arti applicate e dell'arte popolare di Mosca Georgian National Museum, la Galleria Nazionale dell’Armenia di Erevan.

Dettagli:

  • Luogo: MUDEC - Museo delle Culture
  • Indirizzo: Via Tortona n.56 - Milano
  • Quando: dal 15/03/2017 - al 9/07/2017
  • Orari: lunedì: 14.30-19.30
       martedì, mercoledì, venerdì e domenica: 9.30-19.30 ;
       giovedì e sabato: 9.30-22.30 (ultimo ingresso un’ora prima della chiusura)
  • Biglietti: Intero: € 12;
        Ridotto: € 10;
        Ridotto speciale € 6;
        Biglietto Gruppi: adulti € 10 a testa, scuole € 6, scuola infanzia [3-6 anni] € 3 .

Per maggiori informazioni visita il sito della mostra: www.mudec.it


- MILANO – Manet e la Parigi moderna

Locandina mostra Manet e la Parigi moderna
Locandina mostra "Manet e la Parigi moderna"

Atmosfere parigine a Milano con la mostra “Manet e la Parigi moderna” che ha aperto i battenti lo scorso otto marzo e rimarrà fino ad inizio luglio.
100 opere in tutto, di Manet ed altri, tra disegni, tele e sculture, che raccontano le diverse facce della Parigi moderna.
Le opere provengono dalla collezione del Musée d’Orsay di Parigi.

Tra gli altri artisti in mostra:Boldini, Cézanne, Degas, Fantin-Latour, Gauguin, Monet, Berthe Morisot, Renoir, Signac, Tissot, celebri artisti con alcuni dei quali Manet ha condiviso esperienze di vita e di lavoro.

Il fulcro dell’esposizione rimane Manet e il ruolo che questo grande artista ha rappresentato nella pittura moderna reso attraverso i vari generi a cui il pittore si dedicò: il ritratto, la natura morta, il paesaggio, le donne e Parigi.

Dettagli:

  • Luogo: Palazzo Reale
  • Indirizzo: Piazza Del Duomo 12 - Milano
  • Quando: dal 8/03/2017 - al 2/07/2017
  • Orari: lunedì: 14.30-19.30
       martedì, mercoledì, venerdì e domenica: 9.30-19.30 ;
       giovedì e sabato: 9.30-22.30 (ultimo ingresso un’ora prima della chiusura)
  • Biglietti:Intero: € 12;
        Ridotto: € 10;
       Ridotto scuole € 6;
       Biglietto Famiglia: uno o due adulti € 10 a testa, bambini fino a 5 anni gratuito, da 6 a 14 anni € 6.
        BIGLIETTO REGALO/OPEN: € 14 + € 2 prevendita. Il biglietto è valido fino a venerdì 23 giugno 2017
  • Linee: 3, 4, 12, 14, 15, 23, 24, 27, 50, 54, 60, 65, 84
        Linea metropolitana 1 (linea rossa) fermata Duomo
        Linea metropolitana 3 (linea gialla) fermata Duomo

Per maggiori informazioni visita il sito della mostra: www.palazzorealemilano.it


- PIACENZA – Piacenza celebra Guercino

Ortolana, opera di Guercino del 1655
Ortolana, una delle opere in mostra

Giovanni Francesco Barbieri detto Guercino, uno degli artisti più rappresentativi del barocco, nasce a Cento, in provincia di Ferrara, nel 1591 ma tra il 1626 e il 1627 è a Piacenza, dove ha ottenuto l’incarico di completare gli affreschi per la cupola della Cattedrale, lasciati incompiuti dal Morazzone alla sua scomparsa.
Domani, 4 marzo 2017, si inaugura l’apertura della mostra “Guercino a Piacenza” che ripercorre le tracce lasciate a Piacenza da questo grande artista seicentesco, unendo in un unico percorso, tra sacro e profano, le numerose testimonianze.
L’occasione offre la possibilità di ammirare da vicino, salendo alla cupola del Duomo di Piacenza, lo splendido ciclo degli affreschi, realizzati dal Guercino e di completare il percorso a Palazzo Farnese, nella Cappella Ducale, dove sono in esposizione una selezione di 20 suoi capolavori.

Dettagli:

  • Luogo: Cattedrale di Piacenza e Palazzo Farnese
  • Indirizzo: Piazza Duomo e Piazza della Cittadella, 29 - Piacenza
  • Quando: dal 04/03/2017 - al 04/06/2017
  • Orari: lunedì: chiuso;
       martedì, mercoledì, giovedì, domenica: 10.00-19.00;
       venerdì e sabato: 10.00-23.00 (ultimo ingresso un’ora prima della chiusura)
  • Biglietti:
    Intero: Cattedrale + Palazzo Farnese, 12 €; Cattedrale: 10 €; Palazzo Farnese: 7 €
    Ridotto: Cattedrale + Palazzo Farnese, 10 €; Cattedrale: 8 €; Palazzo Farnese: 5 €
    Gruppi (minimo 15 persone): Cattedrale: 8 €; Palazzo Farnese: 5 €; Cattedrale + Palazzo Farnese, 10 €;
    Scuole:Cattedrale: 5 €; Palazzo Farnese: 3 €; Cattedrale + Palazzo Farnese, 6 €

Per maggiori informazioni visita il sito della mostra: www.guercinopiacenza.com


- MILANO – Keith Haring. About art

Saint Sebastian, opera di Keith Haring del 1984
Saint Sebastian, una delle opere in mostra

Il geniale e innovativo artista americano, Keith Haring, è arrivato a Milano con la mostra: Keith Haring. About art.
Una personale di 110 opere, provenienti da tutto il mondo, molte di dimensioni monumentali, alcune inedite o mai esposte in Italia, che ricostruisce  l’intera vita artistica di Haring.
Il percorso della mostra procede in relazione alle fonti di ispirazione dell’artista: dall’archeologia classica, alle arti precolombiane, alle figure archetipe delle religioni, alle maschere delle culture del Pacifico, ai dipinti del Rinascimento italiano, fino a arrivare ai maestri del Novecento, come Jackson Pollock, Jean Dubuffet, Paul Klee. Background culturale che Keith Haring ha reinterpretato a suo modo, con il suo stile originale e inconfondibile.
Dettagli:

  • Luogo: Palazzo Reale
  • Indirizzo: Piazza Del Duomo 12 - Milano
  • Quando: dal 21/02/2017 - al 18/06/2017
  • Orari: lunedì: 14.30-19.30;
       martedì, mercoledì, venerdì e domenica: 9.30-19.30;
       giovedì e sabato: 9.30-22.30 (ultimo ingresso un’ora prima della chiusura)
  • Biglietti:Intero: € 12 audioguida gratuita;
        Ridotto: € 10 audioguida gratuita;
       Ridotto scuole € 6;
       Biglietto Famiglia: uno o due adulti € 10 a testa, bambini fino a 5 anni gratuito, da 6 a 14 anni € 6.
  • Linee: 3, 4, 12, 14, 15, 23, 24, 27, 50, 54, 60, 65, 84
        Linea metropolitana 1 (linea rossa) fermata Duomo
        Linea metropolitana 3 (linea gialla) fermata Duomo

Per maggiori informazioni visita il sito della mostra: www.mostraharing.it


- BOLOGNA – Il mondo magico di Frida Kahlo e Diego Rivera

La locandina della mostra della collezione Gelman
La locandina della mostra "La Collezione Gelman"

Natasha Zahalkaha, di origine boema, famosa per la sua bellezza, in uno dei suoi tanti viaggi per il mondo, incontra a Città del Messico Jacques Gelman, di origine russa, produttore cinematografico che fa fortuna producendo i film del “Charlie Chaplin” messicano, Mario Moreno.

I due si innamorano, si sposano e si stabiliscono definitivamente in Messico dove frequentano assiduamente il pittore Diego Rivera e la moglie, la pittrice Frida Kalho. L’amicizia nasce  nel 1943 quando Jacques Gelman commissiona a Diego Rivera il ritratto della moglie Natasha.

I coniugi Gelman iniziano così a collezionare le opere dei più grandi artisti messicani, oltre a Diego Rivera e Frida Kahlo, la cui fama in seguito verrà riconosciuta a livello mondiale, anche i meno famosi: María Izquierdo, David Alfaro Siqueiros, Rufino Tamayo e Ángel Zárraga.

A Palazzo Albergati di Bologna, fino al 26 marzo 2017, è possibile ammirare parte di quella collezione, che rappresenta una tra le più importanti raccolte dell’arte messicana del XX secolo, nella mostra dal titolo: “La Collezione Gelman: arte messicana del XX secolo, Frida Kalho, Diego Rivera, Rufino Tamayo, María Izquierdo, David Alfaro Siqueiros, Ángel Zárraga”, che ha aperto i battenti lo scorso 19 Novembre 2016.

Frida Kahlo e Diego Rivera sono presenti con alcune delle loro opere più famose:

  •   Autoritratto con collana (1933), Autoritratto seduta sul letto (1937), Autoritratto con scimmie (1943), L’abbraccio amorevole dell’universo, la terra (il Messico), Diego, io e il signor Xolotl (1949), La sposa che si spaventa vedendo la vita aperta (1943), di Frida;
  • L’ultima ora (1915), Ritratto di Natasha Gelman, (1943), Girasoli (1943), Venditore di calle (1943), Ritratto di Cristina Kahlo (1943), di Rivera.

Il percorso dell'esposizione vede alternarsi alle opere d'arte, fotografie d'epoca e ricostruzioni ambientali, che conferiscono ancora maggiore suggestione e atmosfera.

Per maggiori informazioni e orari visita il sito della mostra: www.palazzoalbergati.it


- BOLOGNA – Weekend ad Arte Fiera

opera artistica di Sandy Soglud: The grey foxes
Opera in mostra di Sandy Soglund: "The Grey Foxes"

Arte Fiera: l’appuntamento annuale con l’arte contemporanea è l’evento che, questo weekend, vedrà affluire, a Bologna, appassionati d’arte e operatori del settore, attirati non solo dall’esposizione delle opere ma anche dal ricco programma di mostre, eventi e iniziative culturali organizzati nell’ambito di Art City Bologna che si svolge in parallelo.
Arte Fiera arriva quest’anno alla sua 41esima edizione e vede il capoluogo emiliano interessato dall’iniziativa nelle giornate dal 27 al 30 Gennaio.
Nell’edizione del 2017 sono presenti 178 espositori, di cui 153 gallerie e 25 fra editori, librerie, istituzioni e periodici d’art, ospitati negli spazi di due grandi padiglioni del Quartiere fieristico di Bologna, suddivisi in sezioni:

  • MAIN SECTION e SOLO SHOW, rivolte alle proposte d’arte moderne e contemporanee;
  • NUEVA VISTA piccola sezione per le nuove proposte  dedicata ad artisti meno noti al pubblico e meritevoli di una rilettura critica;
  • SPECIAL PROJECTS verte sulla dimensione della performance;
  • FOTOGRAFIA.

L’intento del progetto espositivo, che vede la commistione di moderno e contemporaneo, è  privilegiare la qualità, incentivare i nuovi mercati e dare attenzione alle realtà artistiche emergenti e alle produzioni indipendenti.
A completamento dell’iniziativa, Art City Bologna offre Musei aperti per proposte speciali, inaugurazioni, mostre, happening, performance e rassegne di cinema e video arte.
La sera di sabato 28 gennaio poi, vi sarà l’evento Art City White Night in cui l’arte invaderà ogni angolo, caffè, negozio, vicolo e osteria di Bologna, per una notte bianca festosa e frastornante.

Per maggiori informazioni e orari visita il sito della fiera: www.artefiera.it


- CINEMA – Segantini, ritorno alla natura

Locantina docu-film sulla vita di Giovanni Segantini
Locantina docu-film "Segantini, ritorno alla natura"

Arriva al cinema il docu-film che racconta la singolare vita di uno dei più anticonformisti artisti italiani dell’Ottocento: Giovanni Segantini (1858-1899).
Il documentario, dal titolo “Segantini, ritorno alla natura”, nelle sale per soli due giorni, il 17 e 18 gennaio, è diretto da Francesco Fei e vede la partecipazione di Gioconda Segantini, nipote di Segantini, Annie-Paule Quinsac, massima esperta dell’opera segantiniana, Franco Marrocco, direttore dell’Accademia Brera di Milano e Romano Turrini, storico. L’attore Filippo Timi, dà voce e volto al pittore.   
Giovanni Segantini nasce ad Arco di Trento, da una famiglia di umili origini, la sua vita segue un percorso  tortuoso, irregolare e solitario, uniche note stabili la moglie Bice Bugatti,  con cui vive una bellissima storia d’amore, e la montagna, le Alpi, in cui, con la famiglia decide di vivere un’esistenza, sobria e schiva.
Sui monti, a diretto contatto con la natura, che tanto amava e che rappresenta la sua massima fonte di ispirazione, Segantini lavora freneticamente rivelandosi un artista straordinario dal carattere selvaggio e indomabile e diventando uno dei pittori più importanti dell'Ottocento italiano, rappresentante del divisionismo.
Muore a soli  41 anni.
Il film fa parte della stagione della Grande Arte al Cinema ed è distribuito da Nexo Digital in collaborazione con Sky Arte HD e Mymovies.it.

Per saperne di più su questo artista leggi anche questa breve biografia: "Giovanni Segantini"


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