Poesia basata sull’identificazione uomo-natura: come l’autunno preannuncia il freddo dell’inverno, analogamente l’uomo si avvia inesorabilmente verso il grigiore della vecchiaia. Cardarelli ritrova nella natura e nel paesaggio tracce della condizione umana.
TESTO
PARAFRASI
[1]
Autunno. Già lo sentimmo venire
nel vento d'agosto,
nelle pioggie di settembre
torrenziali e piangenti
e un brivido percorse la terra
che ora, nuda e triste,
accoglie un sole smarrito.
[1] Autunno. Già ne abbiamo avuto il sentore (lo sentimmo venire) nel vento di agosto, nelle piogge di settembre, torrenziali e simili ad un pianto (piangenti - personificazione) ed un brivido percorse la terra (personificazione della terra che rabbrividisce) che adesso (ora, cioè in autunno), spoglia e malinconica (nuda e triste - personificazione), è illuminata da un sole tenue (sole smarrito – personificazione).
[8] Ora passa e declina,
in quest'autunno che incede
con lentezza indicibile,
il miglior tempo della nostra vita
e lungamente ci dice addio.
[8] Adesso (Ora) la nostra stagione migliore (miglior tempo – la giovinezza – anastrofe e metafora) passa e tramonta (declina) in questo autunno che avanza (incede - personificazione) con estrema lentezza (lentezza indicibile) e a lungo (lungamente) ci dice addio (personificazione).
Riassunto della poesia
Cardarelli descrive l’arrivo dell’autunno, di cui il vento di agosto e le piogge settembrine ne hanno dato l’annuncio. L'autunno avanza lentamente verso l’inverno e si lascia alle spalle la stagione più bella.
Analogamente la giovinezza dell’uomo avanza verso la maturità e poi la vecchiaia in un inesorabile procedere verso la fine dell’esistenza.
Struttura
La poesia può essere divisa in due parti:
- la prima di sette versi è descrittiva: il paesaggio autunnale è raccontato attraverso la sua personificazione (le piogge sono piangenti, la terra rabbrividisce, il sole è smarrito, ecc.).
- la seconda di cinque versi è riflessiva: l’uomo è accomunato alla natura, uniti da uno stesso destino in un parallelo tra le stagioni e le epoche della vita umana. L’avanzare lento delle stagioni diventa metafora dell’avanzare delle età della vita dell’uomo.
Analisi del testo
La tristezza provata dal poeta per il trascorrere inevitabile del tempo viene comunicata attraverso l’uso studiato di termini, verbi e aggettivi come:
- le piogge torrenziali e piangenti: il primo termine va inteso alla lettera, il secondo in senso metaforico, ma entrambi hanno una palese connotazione malinconica;
- il brivido che pervade la terra e trasmette la sensazione di freddo;
- la terra nuda e triste, in contrapposizione con l'estate quando era rigogliosa e allegra
- il sole smarrito, perché non più intenso e caldo come d’estate ma debole e incerto;
- declina, verbo che dà l'immagine del tramontare lentamente della stagione e dell'uomo
- lentezza indicibile … e lungamente, dà la sensazione del trascorrere lentissimo del tempo perché privo degli slanci giovanili e rattristato dal presentimento della vecchiaia. E’ il lento declino della vita nella morte.
Gli ultimi due versi rendono esplicito la corrispondenza tra la natura e l’esistenza umana attraverso un parallelismo tra la stagione autunnale che declina nell’inverno e la giovinezza che si allontana sempre di più e ineluttabilmente scompare.
Nell’uso della metafora: il miglior tempo della nostra vita, vi è un chiaro richiamo a Leopardi:
- di me si spendea la miglior parte (A Silvia, v. 18);
- pur festeggiando il lor tempo migliore (Il passero solitario, v. 11).
Tematica
Il tema è quello ricorrente nelle poesie di Cardarelli dello scorrere del tempo, del trascorrere della vita.
Il passare delle stagioni scandisce e dà il senso al passare del tempo che conduce l’uomo verso la fine della sua esistenza e così come l’autunno si annuncia, arriva, passa e se ne va, lo stesso avviene per il tempo della vita.
Parola chiave
Autunno è la parola-chiave del componimento di Cardarelli:
- è nel titolo;
- spicca all’inizio della poesia isolata dalla cesura metrica e dalla punteggiatura;
- viene ripresa nella seconda parte della poesia (questo autunno).
Simbologia
La poesia Autunno di Vincenzo Cardarelli stabilisce un nesso simbolico fra l’arrivo della stagione autunnale e la fine della giovinezza, l’autunno simboleggia il periodo della maturità dell’uomo che precede la vecchiaia.
Come l'autunno avanza lentamente verso l'inverno anche la vita del Poeta, e con lui quella dell’umanità in genere, arrivata alla sua piena maturità si avvia lentamente verso la sua stagione invernale e verso la morte.
Analisi metrica
Autunno è una breve lirica di versi liberi composta da un’unica strofa (vv.1-12). La poesia è in versi senari e ottonari tranne per il primo e il penultimo verso che sono endecasillabi.
Lo stile è elegante e pacato ed il linguaggio semplice e spoglio.
La scansione ritmica lenta è accentuata dalle frequenti pause interne, dalla punteggiatura e dall’utilizzo di termini lunghi che rallentano l’andamento del verso:
- torrenziali;
- piangenti;
- lentezza;
- indicibile;
- lungamente.
Al procedere lento del verso contribuiscono anche gli enjambement: vv.1/2, vv.3/4 e vv.9/10.
Il poeta utilizza la prima persona plurale, il noi, per coinvolgere nell’argomentazione tutti gli uomini, l’esperienza individuale viene dilatata ad esperienza universale. Ciò su cui riflette la poesia, infatti, non riguarda esclusivamente il poeta ma che accomuna tutti gli uomini.
Figure retoriche
Approfondimento di alcune figure retoriche:
Analogia: tutta la composizione si basa sull’analogia tra la realtà naturale e la vita dell’uomo, tra la natura e l’uomo.
Personificazione: numerose le personificazioni con cui il poeta attribuisce alla natura comportamenti e reazioni fisiche propri dell’uomo, umanizzandola.
- il miglior tempo della nostra vita, v.11 – per dire la giovinezza.
Climax: I termini che annunciano l’arrivo dell’autunno sono in climax ascendente.