ANALISI DIPINTO
Nel dipinto La rotonda di Palmieri, di Giovanni Fattori, sono evidenti le caratteristiche proprie della pittura macchiaiola. E’ un piccolo capolavoro che per la sua essenzialità e rigore formale rimanda alla pittura quattrocentesca fiorentina, dimostrandosi più propenso al fascino dei volumi che alla rappresentazione degli stati d’animo (aspetto approfondito poi dagli impressionisti).
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Descrizione dell’opera
La rotonda di Palmieri è una tavoletta di piccolissime dimensioni in cui Giovanni Fattori ritrae un gruppo di signore che, secondo le consuetudini dell’epoca, fanno i bagni di aria di mare sedute, al fresco e all’ombra, sotto il tendone ocra di uno stabilimento balneare sul lungomare di Livorno (Bagni Palmieri).
Lo stile
L’opera è pienamente macchiaiola:
- Il dipinto è composto da fasce di colore sovrapposte. Organizzazione cromatica che unitamente al formato orizzontale allungato della tavola contribuisce a dare una forma panoramica e il senso della vastità profonda dell’orizzonte;
- Fattori ha abbandonato completamente il chiaroscuro della pittura accademica tradizionale per adottare la tecnica di accostare pure e semplici macchie di colore di tonalità diversa.
- Estrema sintesi nella rappresentazione dei personaggi attraverso veloci pennellate di colori quasi puri che spiccano sopra lo sfondo neutro.
Le fasce di colore
Il pittore fa uso di poche tonalità di colore e si basa su di una ristretta gamma di colori, creando un gioco di contrasti tra toni chiari e scuri.
I colori distribuiti nelle fasce orizzontali si alternano per assonanza (colore caldo con colore caldo) o per dissonanza (colore caldo con colore freddo), infatti, partendo dal basso troviamo:
- Prima fascia: ocra della parte in ombra della rotonda;
- Seconda fascia: giallo della parte al sole della rotonda;
- Terza fascia: azzurro intenso del mare con alcuni segni bianchi a evidenziare l’increspatura delle onde;
- Quarta fascia: bruno rossiccio della costa sullo sfondo che digrada verso il mare terminando a punta;
- Quinta fascia: azzurrino-grigio del cielo;
- Sesta fascia: ocra dorato della tenda che crea un perfetto bilanciamento con l’ocra della zona d’ombra (prima fascia);
L’uso della luce è perfettamente equilibrato: abbagliante sul mare e smorzata nella penombra della terrazza. La sensazione trasmessa è quella di una calda e quieta giornata di primavera.
Le figure
Al centro della tavoletta si stagliano contro il cielo le macchie di colore corrispondenti alle figure; predominano i colori scuri.
Fattori ritrae un gruppo di figure femminili poste a semicerchio. Sono sette signore, probabilmente di estrazione alto-borghese, abbigliate secondo la moda del tempo, con cappellini e mantelline. Nei volti non si distinguono i lineamenti, né il corpo viene descritto nei particolari. Si è ipotizzato che tra le donne possa esserci anche la prima moglie di Fattori, Settimia Vannucci, malata di tisi.
I sette personaggi sono riuniti al centro, ognuno con un diverso atteggiamento, alcune conversano, altre osservano il paesaggio. Nonostante la sommarietà dell’immagine le figure risultano ben definite e con nitidi volumi. L’artista le ha realizzate attraverso:
- Pennellate larghe;
- Colori puri non mischiati tra loro.
La lunga gestazione
La realizzazione di quest’opera ha comportato un grande lavoro preparatorio da parte di Giovanni Fattori con la stesura di numerosi studi e schizzi per studiare a fondo le proporzioni tra figure e paesaggio e trovare l’effetto luce più appropriato.