Antonello da Messina (vero nome Antonello de Antonio), è un pittore rinascimentale di area siciliana.
Nell’arte di Antonello da Messina si fondono aspetti della multiforme cultura dell’Italia meridionale, l’influenza della pittura fiamminga e il rigore prospettico ispirato dall’arte di Piero della Francesca.
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VITA DI ANTONELLO DA MESSINA
Le notizie riguardo la vita di Antonello da Messina sono molto scarse, l’artista nasce tra il 1423 e il 1430 a Messina, da Giovanni de Antonio, un modesto scalpellino, e Garita, forse diminutivo di Margherita.
Antonello da Messina si forma inizialmente nella natia Sicilia e successivamente, dal 1450, a Napoli presso la bottega di Colantonio (Niccolò Antonio), importante pittore attivo presso la corte napoletana. A Napoli l’artista ha modo di approfondire la conoscenza della pittura fiamminga e della tecnica ad olio.
Tenendo come base Messina, in cui trascorre lunghi periodi, soggiorna spesso sul continente, soprattutto tra il 1460 e il 1470, e trascorre due interi anni (1475-76) a Venezia.
Intorno al 1460 l’artista risulta sposato con Giovanna Cuminella, vedova con una figlia, con cui ha il figlio, Jacobello.
Nel 1476 l’artista, dopo aver rifiutato l’incarico di ritrattista di Corte che gli era stato offerto dal Duca di Milano, Galeazzo Maria Sforza, rientra definitivamente in Sicilia, a Messina, dove trascorre gli ultimi anni della sua vita. Antonello da Messina muore nel 1479, probabilmente nel mese di febbraio.
LE OPERE: PERIODO GIOVANILE
Tra le opere realizzate nel periodo di formazione alla bottega di Colantonio vi sono dieci tavolette (Beati francescani) realizzate per la pala dipinta dal suo maestro per la chiesa di San Lorenzo Maggiore a Napoli.
Tra le sue prime opere (intorno al 1460) spicca inoltre la Crocefissione di Sibiu , piccola tempera su tavola incentrata sul tema, spesso presente nella produzione dell’artista, del martirio di Cristo e la Madonna Salting. Entrambe le opere mostrano già tracce dell’interesse di Antonello da Messina per la pittura fiamminga.
Datata 1465, il dipinto Salvator Mundi, l’ispirazione nordica diventa evidente sia nella scelta iconografica, che nella tecnica e nella fisionomia del Cristo.
LE OPERE: I RITRATTI
Le opere successive di Antonello esprimono un perfetto equilibrio tra cultura fiamminga e italiana, armonia che si evidenzia soprattutto nei ritratti.
La ritrattistica è uno dei generi in cui Antonello da Messina si cimenta più frequentemente, innovandolo. Ispirato dall’arte di Van Eyck, il ritratto di profilo di matrice classica italiana, diventa di tre quarti, e attraverso la luce mira a rendere la resa fisica e psicologica del personaggio, senza però disperdere l’attenzione dell’osservatore su dettagli minori.
Nei suoi ritratti il soggetto ha:
- il busto tagliato sotto le spalle;
- spicca su un fondo scuro;
- è illuminato da una luce proveniente da destra;
- ha lo sguardo rivolto verso lo spettatore;
ne è un esempio il Ritratto d’ignoto marinaio, realizzato tra il 1465 e il 1470, o l’olio su tavola, Ritratto d’uomo, probabile autoritratto, del 1473.
Nei ritratti successivi al 1470 l’artista, come d’uso tra artisti fiamminghi, aggiunge sul fondo del quadro un bordo con un cartellino in cui vi sono apposti la data e la firma. Ne è un esempio il Ritratto Trivulzio del 1476.
LE OPERE: SAN GIROLAMO
Le opere più alte del pittore risalgono agli anni ’70 del Quattrocento, tra esse spicca il capolavoro San Girolamo nello studio, del 1474 circa, di chiara derivazione fiamminga.
Nel San Girolamo nello studio l’attenzione del pittore è rivolta maggiormente all’ambiente piuttosto che al personaggio ritratto, ma nelle opere successive, la figura umana, forse grazie all’influenza di Piero della Francesca, acquisterà notevole importanza, fino a diventare una presenza monumentale.
Approfondimento:
LE OPERE: PERIODO VENEZIANO
La pala di San Cassiano, realizzata tra il 1475 e il 1476 è espressione del periodo veneziano del pittore, opera fondamentale per l’influenza che avrà sulla pittura di area veneta del Quattrocento e che dà il via allo sviluppo della pittura tonale.
Gli elementi fondamentali a cui approda la ricerca artistica di Antonello da Messina vengono espressi pienamente nel dipinto San Sebastiano del 1476:
- Rigore prospettico;
- analisi realistica;
- luminosità dei colori;
- toccante umanità.
LE OPERE: RITORNO IN SICILIA
Tornato in Sicilia, Antonello da Messina realizza opere in cui la sintesi di luce e prospettiva ha raggiunto livelli altissimi approdando ad esprimere una toccante umanità, ne sono esempi la Vergine Annunziata (1476-77) e la Pietà (1478-79 circa). Quest’ultima opera è stata probabilmente completata in alcuni particolari e soprattutto nel paesaggio, dal figlio di Antonello, Jacobello, che alla morte dell'artista ereditò la bottega paterna.
INCONTRO DI STILI
Varie suggestioni e spunti contribuiscono ognuno a creare lo stile originale di Antonello da Messina:
- Pittura provenzale;
- Pittura fiamminga: per l’attenzione al dettaglio, il naturalismo, l’uso della pittura ad olio;
- Molti elementi si rifanno anche alla tradizione classica italiana, come la scansione dello spazio che rivela la conoscenza da parte dell’artista dei principi della prospettiva scientifica ed in particolare, Piero della Francesca per le volumetrie ed il rigore.